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Carnevali: “Ristorazione scolastica presidio food policies locali. Più risorse per il biologico”

9 Aprile 2025

La delegata Anci: “Porre attenzione al Pnrr mense scolastiche che prevede importanti investimenti per sviluppo settore”

“Sono circa 2 mln di alunni e alunne, nelle scuole dell’infanzia e primarie che ogni giorno pranzano nelle mense scolastiche. I Comuni italiani sono, dunque, consapevoli dell’importanza della ristorazione scolastica per garantire non solo un pasto di qualità, sano e sostenibile ma anche per favorire inclusione sociale e la socializzazione”. Così Elena Carnevali, sindaca Comune di Bergamo e delegata Anci all’istruzione, politiche educative, edilizia scolastica, intervenuta quest’oggi, da remoto, al convegno “Ristorazione collettiva: un settore strategico tra pressione normativa e opportunità di crescita”, organizzato da Oricon presso il Palazzo Baldassini a Roma.
Sottolineando come il tema della ristorazione scolastica è da tempo all’attenzione dell’Associazione dei Comuni sia per l’incidenza che ha sulla salute e il benessere dei bambini e delle bambine, sia per l’impegno organizzativo che i Comuni si assumono nel garantire un servizio idoneo, Carnevali ha evidenziato che “la  presenza di un servizio di mensa scolastica è un elemento utile per il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà alimentare e, in tal senso, le azioni messe in campo dai Comuni si concretizzano per assicurare un servizio equo e accessibile alle famiglie”.
Un servizio che rappresenta anche un’opportunità di inserimento lavorativo, in particolare per le donne oltre alla promozione di aziende o cooperative presenti sul territorio.
“E’ pertanto un dato acquisito – ha evidenziato la sindaca di Bergamo – che le mense scolastiche rappresentino uno dei presidi più importanti delle food policies locali che spesso i Comuni devono gestire  con un importante sforzo economico, come nel caso dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) che rappresentano sicuramente un’evoluzione importante per rafforzare la sostenibilità ambientale ma al tempo stesso hanno determinato maggiori costi per i Comuni; costi ai quali si somma il valore del cibo biologico che gli stessi Comuni sostengono con un importante impegno economico.
A tal riguardo, Carnevali ha rimarcato come il fondo mense scolastiche biologiche erogato dal Ministero delle Politiche agricole e la cui finalità è di abbattere le tariffe a carico delle famiglie e promuovere appunto il biologico, in questi anni abbia visto una progressiva diminuzione delle risorse, rispetto alle quali Anci ha sollecitato il ripristino dell’ammontare iniziale.
“In prospettiva – ha puntualizzato la sindaca – auspichiamo che il tema della ristorazione scolastica possa trovare una particolare attenzione a livello centrale anche rispetto alla misura Pnrr mense scolastiche che prevede un importante investimento infrastrutturale con l’incremento dei locali per le mese scolastiche ma che determinerà anche un ampliamento della platea dei beneficiari”.
A fine intervento la Carnevali ha fatto poi un passaggio sul EU Child Guarantee del 2021. “Una delle sue finalità è di rendere l’offerta di un pasto sano al giorno a scuola, un servizio pubblico essenziale per il quale venga stabilito uno specifico livello essenziale delle prestazioni (LEP), tenendo conto del fatto che il servizio mensa richiede un’organizzazione del tempo scuola che contempli un’offerta educativa anche nella fascia pomeridiana”.
“Oggi – ha rilevato la delegata Anci – la rilevante contrazione del numero dei bambini e delle bambine nel nostro Paese potrebbe consentire al Ministero dell’Istruzione e del Merito di pensare all’estensione del tempo pieno, a partire dalle scuole dell’infanzia e primarie, per arrivare progressivamente alle scuole secondarie di primo grado”.
E’ il momento, in altri termini, “di investire sul riutilizzo del personale scolastico per la gestione del tempo mensa e del tempo pieno nella scuola pubblica dell’infanzia e primaria anche nell’ottica del rafforzamento delle politiche a sostegno della natalità e dell’occupazione femminile, oltre che dell’educazione alimentare.

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