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#MISSIONEITALIA2023

Zangrillo: “Centrale il sistema degli Enti per attuare il Pnrr come volano della crescita”

5 Luglio 2023

Intervenuti di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Alessandra Locatelli, ministro per la Disabilità e Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione

TEMI: PNRR

“Do un dato rilevante: il sistema degli enti territoriali e in particolare la rete dei comuni e delle città metropolitane è centrale per l’attuazione del PNRR. Il volano della crescita e dello sviluppo del nostro Paese passa necessariamente da qua, è inutile che ci giriamo intorno”. E’ quanto dichiara il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo intervistato nella sessione pomeridiana dei lavori. “Degli oltre 191 mld di risorse messe a disposizione dal PNRR circa 40 mld sono destinati a progetti che sono e saranno attuati dai comuni – ricorda Il Ministro – Una rete vasta, capillare, ricca di professionalità e competenze che spesso si è trovata schiacciata tra l’incudine e il martello di misure economiche e finanziarie pensate dal centro invece che dalle periferie. La grande opportunità del PNRR sta tutta qui: dare centralità ai comuni, alle realtà locali, alla misura d’uomo che essi rappresentano”.

Il Ministro ha poi illustrato i progetti messi in campo della funzione pubblica che puntano alla digitalizzazione, semplificazione, innovazione tecnologica passando per la tutela del paesaggio rurale, lo sviluppo dei parchi e giardini storici, il rafforzamento della mobilità dolce e del trasporto pubblico, la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici, il potenziamento degli asili e delle infrastrutture sportive, il social housing e la rigenerazione urbana per città e territori al servizio sempre dei cittadini.

“Le misure prevedono modifiche per i Segretari comunali, la stabilizzazione del personale degli enti locali, la nuova disciplina sui concorsi pubblici, la valorizzazione del merito e del capitale umano. “Un aspetto fondamentale è dettato – spiega il Ministro – dalla “competitività professionale” ovvero la capacità di garantire al tempo stesso contenuti di lavoro qualificanti, percorsi di crescita individuale e di accrescimento nel tempo delle competenze e delle capacità”.

“L’obiettivo assegnato dal PNRR è di reingegnerizzare e digitalizzare 600 procedure entro il 30 giugno 2026, di cui 200 entro il 31 dicembre 2024, ulteriori 50 entro il 30 giugno 2025 – ha chiuso il Ministro – Sul tema della semplificazione, c’è poi un tema strettamente legato che è quello della digitalizzazione. La transizione digitale è uno dei sei pilastri per le strategie di rilancio delle economie europee e il nostro PNRR destina circa il 27% a investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali finalizzati a promuovere la competitività del sistema Paese. Tra queste risorse, circa 6,14 miliardi di euro sono destinati in maniera specifica a interventi volti a trasformare la pubblica amministrazione in chiave digitale”.

Di transizione ambientale e interventi previsti ha parlato invece Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. Il Ministro ha illustrato i provvedimenti e le riforme in corso che riguardano “l’attuazione per quanto ad oggi stanziato. Il ministero sta avanti, i bandi sono tutti quasi tutti pubblicati. E’ terminato l’iter di confronto tecnico e molto partirà da settembre”.

“Con i comuni, con i consorzi – ha spiegato il Ministro – ci sarà la fase di assistenza e di accompagnamento dopo le verifiche puntali delle tempistiche in corso su target e riforme. Le verifiche sono molto fiscali, le strutture tecniche stanno andando avanti e stiamo affrontando insieme con il dicastero. Le difficoltà che di volta in volta riscontriamo cercheremo di risolverle con un lavoro di discernimento. E’ la dimostrazione che siamo un paese serio. Se saranno riscontrate difficoltà sposteremo alcuni interventi su altri con una durata maggiore nella tempistica. Abbiamo il tempo del Pnrr che prevede che alcuni interventi possano essere spostati. Bisogna mantenere il puzzle che prevede le misure del Pnrr, quelle di risorse previste da altri interventi e fare sinergia su tutto quello che possiamo fare per infrastrutturale l’intero paese. Questo lavoro di sintesi libera altre risorse che saranno messe a disposizione della nazione”.

“Il Pnrr è stato fatto in fretta – ha chiuso il Ministro –  venivamo fuori da Covid, non c’era la crisi energetica. Ci sono sicuramente delle misure che vanno ritarate. Alcuni bandi non sono stati molto partecipati e saranno riformulati purché ciò avvenga tempestivamente e in modo abbastanza ordinario. Stiamo valutando uno spostamento su FSC di alcune misure che garantirà più tempo”.

“Il ruolo dei Comuni è fondamentale per portare avanti la coesione sociale e lo sviluppo di una cultura che garantisca una migliore qualità della vita alle persone. In questo momento abbiamo una serie di strumenti, come la legge delega sulla disabilità e due misure specifiche, legate al Pnrr: una sull’accertamento della invalidità civile ed un’altra sul cosiddetto progetto di vita”. E’ un passaggio dell’intervista che il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli ha rilasciato al giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati durante il suo intervento al convegno annuale organizzato da Anci ed Ifel sull’attuazione del Pnrr. “Lo strumento del progetto di vita – ha proseguito Locatelli – coinvolge i Comuni in prima battuta, ed è un modello che ci permetterà di superare l’eccessiva frammentarietà degli interventi sui territori per accompagnare i cittadini in modo integrato, dal punto di vista sociale e sociosanitario”.
Quanto poi alla collaborazione con gli enti locali, la ministra per le disabilità ha parlato di “una buona intesa complessiva, con qualche difficoltà locale legata a motivi organizzativi”. Da Locatelli, infine, un appello agli enti locali: “E’ il momento di invertire le priorità, dobbiamo mettere la persona al centro e davanti a tutto. Non lo dobbiamo fare solo nella realizzazione degli interventi ma anche nella progettazione: tutto va pensato per tutti, è un ragionamento – ha concluso – che può portarci a rendere migliore la qualità della vita dei cittadini”.

“Stiamo intervenendo per avvicinare i cittadini alla P.a. attraverso l’identità digitale pubblica. Dalla fine del 2022 noi abbiamo attivato la piattaforma nazionale digitale dati, la piattaforma abilitante che consente a tutte le amministrazioni di essere interoperabili con un concetto molto semplice ‘once only’ per cui il cittadino fornisce alla Pa delle informazioni una volta sola”. A dirlo è stato Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione, intervistato dal giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati, sul tema ‘I Comuni e la frontiera dell’innovazione digitale’’.

“Questo – ha rimarcato – non è il futuro ma è già il presente che stiamo cercando di implementare”. “Non senza difficoltà ovviamente perché dobbiamo affrontare delle resistenze, si fa fatica perché si va a scardinare un elemento burocratico ma stiamo lavorando per accelerare lo scambio dei dati sicuri e in modo semplificato”.

Butti ha indicato alcune priorità dell’azione di governo nel settore digitale: “Vogliamo rafforzare la rete fissa per rendere la connessione il più veloce possibile, mentre per poter sfruttare al meglio le potenzialità del 5G va fatto un lavoro di aggiornamento delle infrastrutture già usate per il 4G”. Infine, bisogna accelerare anche sulla possibilità dei cittadini “di utilizzare i servizi di backup, ma questo – ha concluso – va di pari passo con l’ampliamento massimo della copertura territoriale della rete”.

Zangrillo: “Centrale il sistema degli Enti per attuare il Pnrr come volano della crescita”
Intervenuti nel pomeriggio Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Alessandra Locatelli, ministro per la Disabilità e Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione. Alla sessione del mattino hanno partecipato i ministri Lollobrigida e Calderone. Rivedi gli interventi
Zangrillo: “Centrale il sistema degli Enti per attuare il Pnrr come volano della crescita”
“Do un dato rilevante: il sistema degli enti territoriali e in particolare la rete dei comuni e delle città metropolitane è centrale per l’attuazione del PNRR. Il volano della crescita e dello sviluppo del nostro Paese passa necessariamente da qua, è inutile che ci giriamo intorno”. E’ quanto dichiara il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo intervistato nella sessione pomeridiana dei lavori. “Degli oltre 191 mld di risorse messe a disposizione dal PNRR circa 40 mld sono destinati a progetti che sono e saranno attuati dai comuni – ricorda Il Ministro – Una rete vasta, capillare, ricca di professionalità e competenze che spesso si è trovata schiacciata tra l’incudine e il martello di misure economiche e finanziarie pensate dal centro invece che dalle periferie. La grande opportunità del PNRR sta tutta qui: dare centralità ai comuni, alle realtà locali, alla misura d’uomo che essi rappresentano”.

Il Ministro ha poi illustrato i progetti messi in campo della funzione pubblica che puntano alla digitalizzazione, semplificazione, innovazione tecnologica passando per la tutela del paesaggio rurale, lo sviluppo dei parchi e giardini storici, il rafforzamento della mobilità dolce e del trasporto pubblico, la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici, il potenziamento degli asili e delle infrastrutture sportive, il social housing e la rigenerazione urbana per città e territori al servizio sempre dei cittadini.

“Le misure prevedono modifiche per i Segretari comunali, la stabilizzazione del personale degli enti locali, la nuova disciplina sui concorsi pubblici, la valorizzazione del merito e del capitale umano. “Un aspetto fondamentale è dettato – spiega il Ministro – dalla “competitività professionale” ovvero la capacità di garantire al tempo stesso contenuti di lavoro qualificanti, percorsi di crescita individuale e di accrescimento nel tempo delle competenze e delle capacità”.

“L’obiettivo assegnato dal PNRR è di reingegnerizzare e digitalizzare 600 procedure entro il 30 giugno 2026, di cui 200 entro il 31 dicembre 2024, ulteriori 50 entro il 30 giugno 2025 – ha chiuso il Ministro – Sul tema della semplificazione, c’è poi un tema strettamente legato che è quello della digitalizzazione. La transizione digitale è uno dei sei pilastri per le strategie di rilancio delle economie europee e il nostro PNRR destina circa il 27% a investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali finalizzati a promuovere la competitività del sistema Paese. Tra queste risorse, circa 6,14 miliardi di euro sono destinati in maniera specifica a interventi volti a trasformare la pubblica amministrazione in chiave digitale”.

Di transizione ambientale e interventi previsti ha parlato invece Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. Il Ministro ha illustrato i provvedimenti e le riforme in corso che riguardano “l’attuazione per quanto ad oggi stanziato. Il ministero sta avanti, i bandi sono tutti quasi tutti pubblicati. E’ terminato l’iter di confronto tecnico e molto partirà da settembre”.

“Con i comuni, con i consorzi – ha spiegato il Ministro – ci sarà la fase di assistenza e di accompagnamento dopo le verifiche puntali delle tempistiche in corso su target e riforme. Le verifiche sono molto fiscali, le strutture tecniche stanno andando avanti e stiamo affrontando insieme con il dicastero. Le difficoltà che di volta in volta riscontriamo cercheremo di risolverle con un lavoro di discernimento. E’ la dimostrazione che siamo un paese serio. Se saranno riscontrate difficoltà sposteremo alcuni interventi su altri con una durata maggiore nella tempistica. Abbiamo il tempo del Pnrr che prevede che alcuni interventi possano essere spostati. Bisogna mantenere il puzzle che prevede le misure del Pnrr, quelle di risorse previste da altri interventi e fare sinergia su tutto quello che possiamo fare per infrastrutturale l’intero paese. Questo lavoro di sintesi libera altre risorse che saranno messe a disposizione della nazione”.

“Il Pnrr è stato fatto in fretta – ha chiuso il Ministro –  venivamo fuori da Covid, non c’era la crisi energetica. Ci sono sicuramente delle misure che vanno ritarate. Alcuni bandi non sono stati molto partecipati e saranno riformulati purché ciò avvenga tempestivamente e in modo abbastanza ordinario. Stiamo valutando uno spostamento su FSC di alcune misure che garantirà più tempo”.

“Il ruolo dei Comuni è fondamentale per portare avanti la coesione sociale e lo sviluppo di una cultura che garantisca una migliore qualità della vita alle persone. In questo momento abbiamo una serie di strumenti, come la legge delega sulla disabilità e due misure specifiche, legate al Pnrr: una sull’accertamento della invalidità civile ed un’altra sul cosiddetto progetto di vita”. E’ un passaggio dell’intervista che il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli ha rilasciato al giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati durante il suo intervento al convegno annuale organizzato da Anci ed Ifel sull’attuazione del Pnrr. “Lo strumento del progetto di vita – ha proseguito Locatelli – coinvolge i Comuni in prima battuta, ed è un modello che ci permetterà di superare l’eccessiva frammentarietà degli interventi sui territori per accompagnare i cittadini in modo integrato, dal punto di vista sociale e sociosanitario”.
Quanto poi alla collaborazione con gli enti locali, la ministra per le disabilità ha parlato di “una buona intesa complessiva, con qualche difficoltà locale legata a motivi organizzativi”. Da Locatelli, infine, un appello agli enti locali: “E’ il momento di invertire le priorità, dobbiamo mettere la persona al centro e davanti a tutto. Non lo dobbiamo fare solo nella realizzazione degli interventi ma anche nella progettazione: tutto va pensato per tutti, è un ragionamento – ha concluso – che può portarci a rendere migliore la qualità della vita dei cittadini”.

“Stiamo intervenendo per avvicinare i cittadini alla P.a. attraverso l’identità digitale pubblica. Dalla fine del 2022 noi abbiamo attivato la piattaforma nazionale digitale dati, la piattaforma abilitante che consente a tutte le amministrazioni di essere interoperabili con un concetto molto semplice ‘once only’ per cui il cittadino fornisce alla Pa delle informazioni una volta sola”. A dirlo è stato Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione, intervistato dal giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati, sul tema ‘I Comuni e la frontiera dell’innovazione digitale’’.

“Questo – ha rimarcato – non è il futuro ma è già il presente che stiamo cercando di implementare”. “Non senza difficoltà ovviamente perché dobbiamo affrontare delle resistenze, si fa fatica perché si va a scardinare un elemento burocratico ma stiamo lavorando per accelerare lo scambio dei dati sicuri e in modo semplificato”.

Butti ha indicato alcune priorità dell’azione di governo nel settore digitale: “Vogliamo rafforzare la rete fissa per rendere la connessione il più veloce possibile, mentre per poter sfruttare al meglio le potenzialità del 5G va fatto un lavoro di aggiornamento delle infrastrutture già usate per il 4G”. Infine, bisogna accelerare anche sulla possibilità dei cittadini “di utilizzare i servizi di backup, ma questo – ha concluso – va di pari passo con l’ampliamento massimo della copertura territoriale della rete”.

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