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Blocco cantieri, Anci a Radiouno: "Preoccupati da rialzo costi"

21 Aprile 2022

Sul Pnrr: "più elasticità per spendere le risorse"

“Siamo preoccupati perché il rialzo dei costi dell’energia e di alcuni materiali da costruzione mette oggettivamente a rischio la realizzazione di tantissime opere. Nel corso del 2021, per gli appalti in essere, il governo aveva stanziato 100 milioni di euro sul fondo compensativo per l’adeguamento dei prezzi. Anci ha ottenuto il raddoppio del fondo per i contratti relativi al 2021 e 270 milioni per il primo semestre nel 2022, anche se siamo convinti che è una somma insufficiente”. Lo ha detto Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza locale intervenendo alla trasmissione radiofonica ‘Sportello Italia Recovery’ su Radiouno in merito al tema del rincaro dell’energia e dei materiali e al possibile blocco dei cantieri.
“La dinamica degli investimenti pubblici, in particolare degli enti locali, nell’anno prima della pandemia era stata molto positiva”, ha ricordato Canelli osservando che anche nel 2020 la frenata non era stata poi così marcata. Uno scenario bruscamente interrotto dal rialzo dei costi che rischia di “frenare opere ‘ordinarie’ già programmate e per le quali esistono soluzioni da attivare per salvare investimenti che prescindono dall’avvio dei cantieri del PNRR”.
Su questo punto il delegato Anci ha focalizzato la sua attenzione su almeno tre aspetti, fonte di preoccupazione per i Comuni, impegnati nella spesa dei 50 miliardi assegnati per opere da chiudere entro il 2026. Innanzitutto, “il tema della qualificazione delle stazioni appaltanti che – se introdotto senza un’adeguata fase transitoria come richiesto da Anci – rischia di bloccare le gare anche dei Comuni Capoluogo beneficiari delle risorse a valere sul Pnrr.  In questa fase e con i tempi stringenti per la realizzazione delle opere, non mi pare il caso – ha evidenziato – di complicare la vita dei Comuni”.
Vi è poi la “questione dei problemi interpretativi e procedurali per attingere ai fondi di compensazione dei prezzi, motivo per cui abbiamo chiesto un tavolo tecnico al Mims, mentre restano insufficienti i fondi che il governo ha per ora stanziato sul rincaro delle bollette energetiche dei Comuni che mettono in difficoltà la parte corrente dei nostri bilanci”.
Infine, l’annoso problema della rigidità delle procedure: “Serve flessibilità ed elasticità per la predisposizione dei quadri economici per le opere legate al Pnrr e le chiediamo per avere in concreto la possibilità di modulare i progetti e di spendere tutte le risorse che ci sono state assegnate”, ha concluso.

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