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Assessori Istruzione: “Comuni alleati, ‘Scuole aperte’ progetto da valorizzare a livello nazionale”

29 Febbraio 2024

Convegno a Roma con l’assessore capitolino Pratelli ed i suoi colleghi Scavuzzo (Milano), Poli (Bergamo) ed Ara (Bologna)

“Abbiamo stretto un’alleanza forte, oggi si è aperto un processo che ha come perno il protagonismo delle scuole, delle comunità educanti, delle associazioni e delle amministrazioni comunali che hanno sperimentato le scuole aperte oltre l’orario ordinario nei propri territori. Ma da qui non prende avvio solo una riflessione, seppur preziosa, su questo straordinario strumento di contrasto alle diseguaglianze, ma anche un vero e proprio percorso di condivisione di pratiche ed esperienze che parli al paese e al governo”. Lo ha sottolineato Claudia Pratelli assessora alla Scuola, formazione e lavoro di Roma Capitale aprendo in Campidoglio i lavori del convegno ‘Scuole Aperte, strumenti di prevenzione e contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica e come luoghi di costruzione di comunità’; la giornata di studio, confronto e condivisione, è stata promossa dai Comuni di Roma, Milano, Bergamo e Bologna, insieme alla Rete nazionale Scuole Aperte e Partecipate, e con il patrocinio dell’Anci .
Pratelli ha ricordato che “la povertà educativa è una grande emergenza nazionale e le scuole aperte sono una risposta. Partiamo dal Campidoglio quindi, con una ambizione grande: mettere al centro dell’agenda politica nazionale il tema e supportare sempre di più la scuola, luogo per eccellenza dove ritessere i fili sociali, costruire comunità, contrastare le solitudini e promuovere uguaglianza. Farlo ovunque, da nord a sud”, ha affermato.

Per la vicesindaco e assessore all’Istruzione del Comune di Milano Anna Scavuzzo, “la scuola è centrale per la vita del quartiere e quindi della città: è un luogo di apprendimento per bambini e bambine, un luogo di crescita per la comunità scolastica tutta, ed è vissuto come un riferimento importante anche per chi non la frequenta. Ed è con questa prospettiva – ha ricordato che avviammo nel 2019 il percorso delle ‘Scuole Aperte’ attraverso il Protocollo di Intesa siglato tra il Comune di Milano e l’Ufficio Scolastico Territoriale: sentiamo il bisogno di individuare strategie comuni, in un dialogo con i dirigenti scolastici e con le altre istituzioni del territorio – spiega la Vicesindaco -. Una scuola è aperta quando vive e si connette con ciò che sta al di là delle sue mura e dei suoi orari canonici in una relazione positiva con tutte le realtà del suo quartiere”. Ad oggi gli Istituti Comprensivi milanesi che rientrano tra “le nostre ‘Scuole Aperte’ sono 40, oltre la metà di quelli presenti sul territorio cittadino: vediamo attività di contrasto alla dispersione, evasione e segregazione scolastica e in generale l’apertura degli spazi oltre l’orario di lezione e nei periodi di vacanza dedicati a tutti, non solo ai più piccoli. Un ulteriore strumento per rafforzare le ‘Scuole Aperte’ sono i Patti educativi di comunità, a cui stiamo lavorando proprio in questi mesi”.

“Le scuole devono diventare hub di quartiere con la loro caratterizzazione educativa ma anche sportiva e potenzialmente anche civica aprendosi alla collaborazione con altre realtà e soggetti del territorio”, afferma l’assessora all’Istruzione del Comune di Bergamo, Loredana Poli. L’assessora ha portato all’attenzione dei partecipanti l’esperienza del Comune di Bergamo che, grazie al supporto del Politecnico di Milano, ha approfondito alcuni temi fondamentali per la scuola e la comunità locale “che abbiamo inserito nel Piano di governo del territorio: un documento di programmazione urbanistica decennale che tutti i Comuni possiedono. Siamo arrivati – prosegue Poli – a mappare il patrimonio comunale messo a disposizione delle scuole, il livello di utilizzo che ne viene fatto e il rapporto con gli altri servizi comunali come, ad esempio, le biblioteche civiche, i centri per tutte le età, gli spazi giovanili, i progetti di ‘scuole aperte’. E’ un cammino che si apre con il Piano di governo del territorio che spero possa essere un buon esempio da replicare in altre realtà comunali”.

Infine, Daniele Ara, assessore alla Scuola, nuove architetture per l’apprendimento, adolescenti Comune di Bologna. “Le scuole aperte al pomeriggio e in estate, le scuole medie in particolare, rappresentano una nuova frontiere educativa che richiede un rinnovato rapporto fra autonomie scolastiche e territorio. La scuola si deve alleare con i servizi extra scolastici previsti per gli adolescenti e ribadire la propria centralità sociale rispetto alla comunità circostante.
Per questo secondo Ara “è necessaria una nuova alleanza fra docenti, famiglie, ragazzi ed enti locali allo scopo di costruire una offerta di qualità con attività ludiche, sportive, culturali e di aiuto compiti. Attività rivolte a tutti e tutte ma con una particolare attenzione alla fragilità sociale. Occorre affrontare alcune problematiche quali il pasto, la pulizia, la guardiania. E’ evidente che, partendo dalle realtà locali, come per i centri estivi occorre una visione nazionale e piano di finanziamento che non sia solo a carico delle amministrazioni comunali”, ha concluso l’assessore felsineo.

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