Tra gli eventi in programma alla Assemblea ANCI di Torino, presso lo spazio di Anci Friuli Venezia Giulia si è tenuto un evento sulle difficoltà del lavoro pubblico, in particolare negli Enti locali.

Alessandro Fabbro, Segretario Generale di ANCI Friuli Venezia Giulia, introducendo i lavori ha considerato la difficoltà di trovare una soluzione unica al problema, evidenziando però che, sicuramente, “dobbiamo impegnarci per evitare che continui a persistere, soprattutto tra i giovani, l’assioma per cui il lavoro nel Comune corrisponde a un esercizio burocratico e noioso.”

Su questo tema ha preso la parola Michele Bertola, Direttore Generale di Monza, che ha affrontato gli aspetti legati alla promozione dell’immagine dei Comuni anche come luogo di lavoro tutt’altro che non entusiasmante. Bertola si è soffermato sulla recente iniziativa monzese che ha “portato il Comune in piazza, per raccontare cosa facciamo e per far mostrare in modo originale il lavoro degli uffici”.

Se l’intervento di Bertola ha guardato al futuro dei Comuni, Rinaldo Mario Redaelli, Segretario Generale di ANCI Lombardia, ha relazionato in merito a cosa si può fare nell’immediato per supportare gli Enti che affrontano questioni relative alle difficoltà organizzative, presentando quanto l’Associazione sta facendo anche in collaborazione con AnciLab. Redaelli ha quindi puntualizzato che “abbiamo bisogno di un cambiamento culturale e per questo ho proposto alla Associazione di organizzare un open day nel quale, coinvolgendo Università, Enti locali e aziende, per far conoscere cosa facciamo e quali sono gli aspetti attrattivi del lavoro dei Comuni.” Per l’immediato, però, Redaelli ha puntualizzato l’azione in corso per costituire una nuova società in-house che “sarà di supporto ai Comuni; una società che non avrà come scopo il lucro, ma l’offerta di servizi che a oggi i Comuni non riescono a reperire.”

In chiusura è intervenuto Simone Gheri, Segretario Generale ANCI Toscana, che ha considerato come sia “importante costruire un sistema Anci per rafforzare le strutture e i servizi che vengono dati ai Comuni; un lavoro che passa necessariamente attraverso le ANCI regionali”.