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#AnciGiovani2023

Baroncini: “I giovani si affianchino ai ‘meno’ giovani, insieme per costruire l’Italia di oggi”

24 Marzo 2023

La relazione del coordinatore Anci Giovani

TREVISO – “La società è costituita da tante anime diverse che sono una ricchezza nella dialettica politica e amministrativa. Serve che alla vita di un Comune possano accedere tutti, in modo da favorire questo processo di emersione di caratteristiche diverse che offrono punti di vista diversi al medesimo problema. Non mi piace chi si riempie la bocca di ‘giovani’, non mi piace il vittimismo di chi si sente ‘categoria’ da tutelare. Mi piace il concetto di generazioni con caratteristiche diverse e che insieme partecipano alla vita pubblica. La sfida di questa assemblea è far capire che non siamo il futuro e che gli over 70 non sono il passato: ma che tutti insieme siAmo l’Italia!”. Lo ha sottolineato Luca Baroncini, sindaco di Montecatini Terme e coordinatore nazionale di Anci Giovani, nella sua relazione introduttiva alla XII Assemblea di Anci Giovani davanti ad una platea di quasi 900 giovani amministratori.
Baroncini, dopo aver ringraziato il Dipartimento per le politiche giovanili e servizio civile universale di Palazzo Chigi per il contributo in occasione dell’Anno Europeo dei Giovani 2022 appena conclusosi e dell’Anno Europeo delle Competenze 2023, si è augurato che finisca la retorica dei giovani che sono il futuro. “Già oggi sindaci assessori e consiglieri comunali under 36 prendono decisioni e soprattutto si assumono responsabilità al pari dei meno giovani. Non ha senso parlare di futuro quando un ventitreenne fa il sindaco e decide per la sua comunità. Si deve parlare di presente, semmai – ha aggiunto – si può ragionare del ruolo diverso che nel presente i nativi digitali possono avere rispetto ai boomers”. Per questo “da questa assemblea deve partire un messaggio di opportunità: i giovani sono parte fondamentale della società e delle amministrazioni, ed è necessario siano adeguatamente presenti nelle istituzioni” con il loro approccio da affiancare a quello dei meno giovani, più classico, legato all’esperienza e però anche a un mondo e a tecnologie superati”.

Questa voglia dei giovani amministratori di contribuire alla costruzione del presente dell’Italia deve però fare i conti con i dati allarmanti sull’astensionismo, “un fenomeno – ha osservato Baroncini – che interessa i giovani in percentuale maggiore degli elettori anziani: 37% la percentuale di astensione del 2022 con un punto in più tra gli under 35”. Mentre un’indagine diffusa oggi da Anci rileva che sono 19.596 gli amministratori under 36 in carica nei Comuni italiani alla fine del 2022 e rappresentano solo il 18% del totale degli amministratori comunali. Quindi se da un lato gli elettori giovani (sotto i 36 anni) sono 10,9 milioni e rappresentano il 21,9% della popolazione chiamata a votare, nei consigli comunali sono il 18% quindi meno di quanto dovrebbero essere per rappresentare in maniera speculare la società”. Va poi ricordato che “nel 2001 i giovani eletti erano il 23% e oggi sono il 18% e anziché rinnovarsi i consigli comunali italiani sono, in media, più vecchi, mentre – ha detto  Baroncini – di contro gli ultrasessantenni sono triplicati passando dall’8% del 2001 al 21% del 2022”.
Tuttavia, non mancano aspetti positivi che il coordinatore Anci Giovani ha evidenziato: “I dati ci dicono che contemporaneamente e paradossalmente i giovani amministratori sono invece, in media, più formati, titolati e preparati, rispetto ai loro colleghi ‘anziani’: il 43% degli eletti under 35 è laureato, contro il 36% degli over”. Né le punte di eccellenza; come “l’amministrazione comunale di Imola (67.892 abitanti) in provincia di Bologna che è la più giovane in assoluto con il sindaco Marco Panieri, il vicepresidente del Consiglio Comunale Nicolas Vacchi, dieci consiglieri ed un assessore (Giacomo Gambi), tutti con meno di 36 anni”.
Baroncini, che si è detto orgoglioso di “far parte della ‘home Anci’, la casa, la comunità, la famiglia degli amministratori comunali italiani”, ha colto poi l’occasione della presenza di quattro ministri per lanciare un messaggio preciso. “La vostra presenza è un segnale di grande attenzione: al governo dico, noi ci siamo, Anci c’è, Anci giovani c’è. E ci siamo già da ora, cioè a partire dalle proposte concrete che ascolterete in questi due giorni, in questa assemblea. Dopodiché finita l’assemblea – ha rimarcato – noi siamo a disposizione, sfruttateci. Vogliamo essere un interlocutore per il governo, in maniera costruttiva, collaborativa, un supporto che può portare il punto di vista di 20.000 eletti. Sfruttateci. Noi siamo qua, assieme al presidente Decaro e all’associazione tutta”.

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