AMBIENTE
TEMI: RIFIUTI
“La gestione dei rifiuti urbani è uno dei servizi principali di cui sono responsabili i Comuni, ma è anche un tema sovranazionale. L’Unione Europea ci dice che si tratta di una risorsa da valorizzare e riutilizzare, non qualcosa di cui disfarsi”. Così Alessandro Canelli, presidente IFEL e responsabile Finanza locale Anci, all’evento di presentazione del volume “La Regolazione sui rifiuti urbani - Guida alla predisposizione del PEF secondo il metodo tariffario rifiuti (MTR-2) ARERA”, organizzato a Milano in collaborazione con Anci Lombardia.
Entro il 2020, come previsto dalla direttiva 2008/98/CE, tutti i Paesi membri dell’Unione avrebbero dovuto conseguire il target del 50% per la preparazione al riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani. Nel 2020 l'Italia ha già raggiunto il 51,4%, superando il target stabilito e si posiziona ottava in Europa. Il target europeo fissato è del 55% entro il 2025.
“Gli impianti di gestione dei rifiuti urbani, operativi nel 2021, sono 657: 349 al Nord, 116 al Centro e 192 al Sud. E’ necessario – sottolinea Canelli – uno sforzo maggiore nella creazione di nuovi impianti da parte delle Regioni, anche alla luce dell’arrivo di risorse aggiuntive previste dalle misure interessate dal PNRR in tema di transizione ambientale”.
Il presidente IFEL ha parlato anche di costi del servizio, ricordando che “gli impianti di trattamento sono l’anello della filiera più esposto ai rincari dell’energia, con una incidenza del 17% dei costi totali nel 2022, che viene riversata in fattura sui costi comunali. La valorizzazione del tasso di inflazione, poi, all’1,7%, a fronte di un tasso di inflazione programmata che nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) ha superato per il 2022 il 7% e ci si attende che rimanga sopra il 4% anche nel 2023, mette a rischio la continuità delle attività di gestione e trattamento dei rifiuti”.
La soluzione? Un intervento dell’Autorità con il quale adeguare l’indice di inflazione programmata. “Ciò consentirebbe di adeguare i costi ‘efficienti’ - ha concluso Canelli - dell’anno a-2 a quelli effettivi del 2023, generando incrementi allineati agli effettivi oneri che i Gestori sosterranno nell’anno appena iniziato e naturalmente ricercando strumenti di contenimento basate sull’efficienza”.
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