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LEGALITA'

Minacce amministratori, ANCI: Minacce passano anche dai social media, cruciale investire in formazione

2 Agosto 2022

TEMI: LEGALITÀ

“Nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso semestre del 2021 i sindaci si confermano come gli amministratori direttamente più colpiti dalle intimidazioni anche se si è registrato un calo complessivo del 18,7% degli episodi di intimidazione, passati a 300 da 369, pur concentrandosi sempre nelle stesse Regioni. Rispetto al passato, le minacce veicolate tramite social network sono pari alle più tradizionali missive, 46 casi per ciascun modus operandi di cui 21 mediante Facebook. Tra le classiche modalità di esecuzione, si registrano i danneggiamenti dei beni pubblici/privati (79 casi = 26,3%) le scritte sui muri/imbrattamenti (41 casi = 13,7%), le aggressioni verbali (35 casi = 11,7%), l’utilizzo di materiali/liquidi incendiari (19 casi = 6,3%), le aggressioni fisiche (14 casi = 4,7%), le intrusioni/effrazioni (9 casi = 3%), l’invio di bossoli/proiettili (5 casi = 1,7%), l’invio di parti di animali (3 casi = 1%), l’uso di tv/radio/stampa (2 casi = 0,7%) e l’utilizzo di armi/ordigni/esplosivi (1 caso = 0,3%), mentre la modalità intimidatoria dei danneggiamenti risulta la più frequente con un aumento del +6,8% (da 74 a 79 casi)”. Lo ha evidenziato Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, vicepresidente Anci e delegato a Sicurezza e Legalità in occasione della riunione,al Viminale lo scorso 22 luglio, dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci, alla presenza della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Dai dati diffusi dal Ministero emerge che il fenomeno – spiega il vicepresidente – ha sempre di più una valenza culturale. I cittadini considerano sempre più i sindaci responsabili di ogni situazione locale e sfogano verso di loro il malcontento suscitato da una decisione amministrativa, da un disagio sociale o per casi di violenza “politica” o anche casi strettamente legati al tema dell’immigrazione e all’accoglienza dei rifugiati”.

Ma proprio perché il fenomeno va combattuto sul piano culturale, per Bonajuto è importante che il Ministero dell’Interno, accogliendo la proposta dell’Anci, abbia disposto lo scorso giugno il Decreto di riparto del Fondo iniziative di promozione della legalità e per misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali. “Ogni Comune riceverà i fondi in base al numero di minacce subite e in relazione alla dimensione territoriale ma la cosa importante – osserva – è che ogni amministrazione potrà utilizzarli in autonomia attraverso un’apposita delibera di giunta. Ad Ercolano li useremo per esempio per sensibilizzare i giovani nelle scuole, proseguendo un percorso formativo essenziale per le nuove generazioni e favorendo la partecipazione alla democrazia locale”.

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