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Welfare

Le migrazioni programmate: un confronto a più voci

6 Maggio 2022

Seminario del corso FAMI “Gestione delle migrazioni: formazione delle PA locali”

Si è tenuto questa mattina il seminario conclusivo del terzo modulo del Corso “Gestione delle migrazioni: formazione delle PA locali” - Le migrazioni programmate, il progetto formativo, a cui è ancora possibile iscriversi, è promosso all’interno di un progetto Fami organizzato dall’Università La Sapienza e Unitelma Sapienza, in collaborazione con ANCI Umbria, ANCI Sicilia, ANCI Lombardia e Roma Capitale.

Ad aprire i lavori sono intervenuti Anna Meraviglia, coordinatrice dipartimento welfare di Anci Lombardia e Nadan Petrovic dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, che hanno evidenziato come il corso ha destato molta attenzione, soprattutto perché la presenza straniera è diventata significativa nel nostro Paese e per gli Enti locali rappresenta un’utenza che è molto cambiata in un arco storico molto breve.

La mattinata è stata introdotta da Ennio Codini della Fondazione ISMU che ha presentato il Rapporto Immigrazione 2021 elaborato dalla Fondazione, sottolineando come “noi tutti abbiamo costruito nella nostra mente l’idea che sia sempre crescente il numero di stranieri presente nel nostro territorio. Dal Rapporto però emerge che il numero degli stranieri presenti in Italia è stabile da alcuni anni. Erano circa 5,8 milioni nel 2018 e lo stesso numero lo troviamo nel 2021 e ci sono degli studi che vedono in diminuzione tale numero.” Dal rapporto emerge inoltre che è strutturale la maggior presenza di stranieri nelle grandi città e al nord rispetto al resto del paese. Di fronte a questi dati codini ha approfondito le ragioni della stabilizzazione dei flussi, evidenziando che negli ultimi anni: “sono calati gli arrivi; non pochi stranieri lasciano l’Italia generando significativi flussi in uscita e sono numerose le acquisizioni di cittadinanza, in media 100 mila all’anno.” Il ricercatore ha però sottolineato come “spesso la persona straniera, nonostante la cittadinanza, resta percepita come straniera agli occhi della gente, pertanto la percezione è quella di un aumento della presenza straniera nel nostro Paese.” Dal rapporto ISMU emerge inoltre che le uniche oscillazioni nei flussi migratori si riscontrano in merito alle richieste di asilo che, strutturalmente, sono in aumento. Su questo fenomeno esistono però alcune criticità, a partire dalla mancanza di canali legali di arrivo, fenomeno che determina drammi di vario tipo, quali i naufragi e le richieste alla malavita per poter venire in Italia, e rende ancor meno prevedibile e più fluttuante la dinamica degli arrivi. Analizzando i dati, Codini ha considerato come un altro “punto di criticità riguarda il processo di integrazione degli stranieri, poiché il sistema SAI proietta gli immigrati verso una formazione “debole”, soprattutto in termini di conoscenza della lingua, candidando così queste persone al confinamento verso un lavoro “povero”, e porta al prevalere della dimensione assistenziale dell’intervento”.

Ha quindi preso la parola Maurizio Ambrosini dell’Università Statale di Milano che ha indagato il tema delle politiche d'integrazione e antidiscriminazione partendo dal significato di integrazione. “Un termine molto discusso perché, ancora oggi, è confuso con quello di assimilazione, oppure perché in altri contesti si pensa che l’integrazione sia un compito/dovere degli immigrati, oppure che significhi adeguamento a ciò che la società offre agli immigrati. Allo stesso modo attorno al tema dell’integrazione esistono delle paure, come quelle legate all’attacco all’identità nazionale.” Di fronte a queste riflessioni, Ambrosini ha sottolineato come per integrazione si debba intendere il “processo per diventare una componente accettata della società ricevente”, che si basa su tre dimensioni: strutturale, relazionale e personale. Legato a questo tema vi è anche quello della discriminazione, che può assumere diverse forme: “diretta o esplicita; istituzionale; statistica, che si basa sulle generalizzazioni, e implicita o indiretta, che si vede negli esiti dei processi messi in atto”. Secondo Ambrosini, quindi, “per lavorare sulle politiche antidiscriminatorie sono necessari un minore ottimismo sulla lotta soft contro razzismo e discriminazione, un maggiore ruolo delle corti di giustizia e delle sanzioni, la prevenzione di competizioni tra gruppi sociali, interventi integrati e multilivello, aprirsi alla prospettiva della diversity.”

L’attualità legata all’emergenza umanitaria in Ucraina è stata affrontata Riccardo Compagnucci di Unitelma Sapienza, che ha evidenziato come “ogni emergenza umanitaria è diversa perché ha sue caratteristiche e suoi riflessi.” Per questo di fronte al conflitto ucraino “non abbiamo avuto la stessa paura di quando è scoppiata la guerra nella ex Jugoslavia, perché là era una guerra civile, mentre qui è una guerra tra nazioni, che genera una situazione profondamente differente” e che ha determinato nel nostro paese circa 100 mila arrivi, di cui 70% donne e un 20% minori, che trovano alloggio nei CAS o nelle case di famigliari o affini ai famigliari. Un dato interessante, come ha evidenziato Compagnucci, è quello relativo agli arrivi dall’Ucraina dei non ucraini, che hanno nazionalità indiana, russa, azzeri, turca, statunitense, un fenomeno che si inscrive nel “particolare quadro dell’emergenza, poiché oltre alla guerra tra i due paesi, è in corso anche un confitto civile nella stessa Ucraina.”

In chiusura, Salvatore Ippolito di Unitelma Sapienza, ha presentato il quarto modulo del corso, dedicato alla dimensione esterna e interna del fenomeno migratorio.

Ai fini dell’iscrizione è necessario compilare i campi obbligatori al link: 
https://info.unitelmasapienza.it/it/iscrizione_corso_gestione_migrazioni - le modalità di iscrizione sono possibili in qualsiasi momento entro il 31/05/2022 on-line.
Completata la procedura sopra indicata saranno inviate le credenziali di accesso alla piattaforma e-learning.
Per le maggiori informazioni si prega di scrivere all’Università degli Studi di Roma – CEMAS (cemas@uniroma1.it) o all’Unitelma Sapienza (info@unitelmasapienza.it) .

 

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