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WELFARE

Emergenza Ucraina, al via i laboratori nell’ambito del piano FAMI Lab’Impact

8 Aprile 2022

Al centro del primo incontro le esperienze delle reti locali

Si è svolto venerdì 8 aprile il primo dei due laboratori organizzati da Anci Lombardia sull’emergenza Ucraina, nell’ambito del piano regionale FAMI Lab’Impact. Il laboratorio è stato occasione di confronto tra i rappresentanti delle reti locali sulle azioni avviate dai territori per far fronte all’accoglienza della popolazione ucraina fuggita dalla guerra. Ha moderato l’incontro l’esperto di welfare Nicola Basile, mentre per Anci Lombardia ha introdotto i lavori la coordinatrice del Dipartimento Welfare, Anna Meraviglia: “Stiamo vivendo un momento segnato da un grande slancio solidaristico, in questo contesto – ha detto Meraviglia – la vera sfida è mettere a sistema il lavoro delle reti locali nate nell’ambito al progetto Lab’Impact. Sul tema della straordinaria accoglienza cui stiamo assistendo, Anci Lombardia mette a disposizione l’esperienza delle reti per raccogliere le difficoltà a livello locale delle Amministrazioni, anche per ciò che riguarda il livello della governance, grazie al supporto di consulenti e tutor, oltre a un ascolto aperto e proattivo a nuove esigenze”.

"Obiettivo della giornata formativa – ha spiegato Nicola Basile - è la realizzazione di una mappa della situazione attuale, attraverso il racconto di quanto stanno realizzando i territori a sostegno della popolazione ucraina in arrivo in Lombardia. I sistemi territoriali che hanno già sperimentato l’emergenza covid, oggi, di fronte a una nuova emergenza, stanno dimostrando di saper innescare una capacità di sussidiarietà orizzontale e verticale”.

Nicola Basile ha ripercorso le tappe dell’accoglienza e della mobilitazione lombarda attraverso una ricognizione di tutti i provvedimenti, in particolare della Protezione Civile, che si sono susseguiti a partire dal 24 febbraio, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. A partire dal Dl 16 del 24 febbraio che ampliava di circa 3.000 posti il SAI, all’ Ordinanza 873 del 6 marzo che affrontava principalmente la questione sanitaria. Tema centrale è stata l’accoglienza diffusa e la necessità di una sua sistematizzazione, oltre a quello dell’accoglienza dei minori non accompagnati.

Nel corso della prima parte del laboratorio, sono state presentate tre esperienze: quella del Comune di Milano con Emanuela Losito, quella dell’ambito di Carate con Daniele Restelli, e quella dell’Associazione Refugees Welcome con Valentina Laterza. Dai racconti è emersa la capacità dei territori di saper mettere a frutto l’esperienza della gestione dell’emergenza covid, con il Comune di Milano, per esempio, che ha riproposto il coordinamento dello 0202, un centralino Milano aiuta avviato per dare supporto nel periodo del lockdown.  Valentina Laterza dell’Associazione Refugees Welcome ha posto una riflessione sulla sostenibilità dell’accoglienza da parte di connazionali già presenti in Italia: “Il 90-95 % degli ucraini arrivati nei nostri territori non sono nei sistemi CAS-SAI, sono ospiti di famiglie che conoscevano già, presso parenti o amici. Su queste famiglie bisogna porre la massima attenzione perché si tratta di nuclei che presentano già fragilità”.
Daniele Restelli ha portato l’esperienza dell’Ambito di Carate e del sistema di comunicazione per veicolare i servizi attivi sul territorio, dedicato ai 13 Comuni componenti l’Ambito.

Sono seguiti dei gruppi di lavoro sulle problematiche e potenzialità del sistema di accoglienza e un momento di sintesi plenaria finale. Tra i risultati della sezione plenaria è emersa la difficoltà ad avere risposte immediate ai quesiti posti, mentre tra i punti di forza è emersa la grande capacità di risposta delle reti territoriali in collaborazione con il terzo settore, oltre alla grande risorsa rappresentata dalla comunità ucraina in Italia che si è messa a disposizione anche dei servizi sociali, e certamente i momenti di confronto come i laboratori organizzati da Anci Lombardia. 

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