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Emergenza Ucraina, il confronto tra gli amministratori del Consiglio Direttivo di Anci Lombardia

27 Aprile 2022

Guerra: "Porteremo le criticità emerse all’attenzione della cabina di regia regionale e di Anci Nazionale"

Il Consiglio Direttivo di Anci Lombardia si è aperto con la discussione sull’accoglienza del popolo ucraino e sulle criticità emerse per i Comuni. “Nel corso dell’ultimo Direttivo – ha detto il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra – abbiamo approvato all’unanimità un ordine del giorno, per chiedere al Governo e al Parlamento di attivarsi in tutte le sedi europee ed internazionali affinché venisse assunta ogni iniziativa utile a conseguire un accordo politico e diplomatico complessivo, che potesse definitivamente scongiurare il conflitto. Purtroppo come sappiamo le cose sono andate diversamente con la consapevolezza che gli equilibri internazionali stanno cambiando, che il flusso di profughi in arrivo sui nostri territori proseguirà, e che per tali ragione sono necessarie misure adeguate. A questo si aggiunge la criticità legata all’arrivo di un cospicuo numero di minori, anche non accompagnati. Chiediamo di segnalarci le vostre considerazioni in merito – ha detto Guerra - che porteremo all’attenzione della cabina di regia regionale e ad Anci Nazionale, insieme alle richieste già individuate: maggiore chiarezza nel rapporto dei Comuni con il terzo settore; un fondo per il potenziamento dei servizi sociali dei Comuni; un rafforzamento del Fondo per minori non accompagnati”.

Ha fatto il punto sulle misure messe in campo dal governo e sulle criticità emerse, la coordinatrice del Dipartimento Welfare di Anci Lombardia Anna Meraviglia. “Lo sforzo dei comuni sul tema dell’accoglienza della popolazione ucraina è molto ampio, anche per la caratteristica delle persone in arrivo, prevalentemente donne e minori. Tutti i Comuni stanno collaborando con gli attori interessati sul territori, incluso un confronto con la Ledha per il sostegno alle disabilità”. Sull’accoglienza e il rapporto con il terzo settore Meraviglia ha ricordato l’ordinanza della Protezione Civile che prevedeva una “nota di intenti” a cura del Comune per la quale ANCI ha prodotto uno schema di modello di accordo di partenariato tra il comune e il soggetto del terzo settore. “Anci Lombardia – ha ricordato Meraviglia - che fa parte dell’unità di crisi regionale, ha continuato a informare i comuni lombardi, inviando tutti i provvedimenti che si sono susseguiti sul tema, in tutto, dall’inizio della guerra, ha inviato 31 circolari specifiche 'Emergenza Ucraina'. In merito alle risorse messe a disposizione del governo per le famiglie che ospitano ucraini, teniamo presente che dietro queste famiglie ci sono i Comuni e siamo in attesa di capire le modalità di erogazione di queste risorse, ricordando tra l’altro che vige il principio della non sovrapponibilità degli interventi. Attende risposta la questione del supporto delle famiglie ospitanti. Sul tema della gestione dell’accoglienza temporanea nelle strutture alberghiere – ha concluso - ANCI Lombardia ha avviato una indagine presso 70 comuni lombardi che hanno sul territorio accoglienza in strutture ricettive, rispetto all’applicazione o meno dell’imposta di soggiorno sulle persone ospitate”.

Il vicepresidente di Anci Lombardia Lucio de Luca si è soffermato sulla questione scolastica: “L’offerta purtroppo sui territori è a macchia di leopardo, alcuni hanno attivato la didattica a distanza, altri hanno proposto l’insegnamento in lingua, altri hanno predisposto la presenza in classe con evidenti problemi di comprensione”. De Luca ha ribadito le preoccupazioni delle famiglie ospitanti a fronte del protrarsi della permanenza, tema ripreso anche dalla Sindaca di Lissone Concettina Monguzzi che insieme ad altri Sindaci ha inviato una lettera ad ANCI. “I nostri 22 Comuni brianzoli accolgono a oggi oltre 1300 persone scappate dalla guerra, poco meno della metà dei quali minori, la gran parte ospiti nelle abitazioni dei nostri concittadini. Abbiamo sperato che il Governo premiasse questa disponibilità dimostrando riconoscenza a queste famiglie, anche fornendo loro un supporto economico per rifonderle dell’impegno che hanno finora sostenuto e che in molti sono disposti a continuare a sostenere. Questo invece non è accaduto, chi ospita (soprattutto chi lo fa già da quasi due mesi) si vede sempre più stanco e affaticato nella gestione delle spese, e a fronte di questo il bando della Protezione Civile che prevede questi contributi non includerà le persone che hanno già accolto/che sono state già accolte in famiglia, ma solo le nuove convivenze realizzate a partire dalla firma della convenzione. Prendiamo atto con amarezza dell’esclusione di chi sta già accogliendo queste persone in fuga dalla guerra, in un cortocircuito che premia chi invece si attiva solo ora a fronte di un contributo economico certo”. 

Anche il Presidente del Dipartimento Welfare di Anci Lombardia, Guido Agostoni, ha sottolineato il problema della non retroattività degli interventi proposti dalla Protezione civile e ha ricordato l’inadeguatezza delle 2000 posizioni SAI assegnate alla Lombardia, a fronte del fatto che la nostra regione sta accogliendo circa il 40% delle presenze di cittadini ucraini, per questo Agostoni ha auspicato che l’assegnazione di tali posizioni venga calcolata in base al numero delle persone accolte nelle regioni.

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