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EUROPA

SEAV, Sottosegretario Alparone: “Percorso virtuoso che vede nel suo consolidamento un centro di competenza”

27 Ottobre 2022

Lucio de Luca: “Proseguire il percorso iniziato, un peccato perdere le competenze acquisite”

A conclusione della Settimana europea delle Regioni e delle Città 2022, giovedì 20 ottobre, si è tenuto presso la sede di Anci Lombardia il seminario intitolato “Enhancing Territorial Cohesion via Capacity Building Projects for Small Municipalities”. L'evento è stata l’occasione per aggiornare i partecipanti sulle evoluzioni del progetto SEAV e per conoscere la strategia regionale nella nuova programmazione dei fondi europei 21 -27 e le opportunità per i comuni lombardi.

In apertura dei lavori ha portato un saluto Lucio De Luca, Vicepresidente di Anci Lombardia: “Il lavoro di Anci Lombardia sui temi europei è partito nel 2014 con la creazione del Dipartimento Europa e cooperazione, focalizzato non tanto sui fondi europei quanto sulla cooperazione. Allora l’Italia era in grado di intercettare scarsamente i fondi europei e la domanda che ci ponevamo era per quale ragione non riuscivamo ad intercettarli. Se oggi guardiamo all’Europa, ci sono paesi più virtuosi di noi che hanno avuto la grande capacità di progettare e intercettare tali fondi. Negli anni 2000, la progettazione era in mano ai privati senza una visione specifica. La pubblica amministrazione era refrattaria ad intercettare tale opportunità per una serie di ragioni: la scarsità di personale, l’età del personale, la mancanza di competenze e della volontà di intraprendere un nuovo percorso, le tante incombenze burocratiche che ne derivavano e lo scarso interesse generale ad affrontare il tema. Oltre alla mancanza di competenze e poco tempo a disposizione da parte degli amministratori. Oggi siamo alla fine naturale della progettazione SEAV – ha aggiunto de Luca - ed è nostra intenzione proseguire il percorso iniziato perché sarebbe un peccato perdere le competenze acquisite sui territori. Anzi è nostra intenzione incrementarle, proprio ora che abbiamo avuto riscontri molto positivi. Un percorso avviato, quello del SEAV, molto importante specie per i piccoli comuni con meno di 5000 abitanti, che in Lombardia sono il 70% del totale, che hanno poco personale. È necessario fare sistema a livello territoriale anche nei territori disagiati, come quelli di montagna che soffrono lo spopolamento, sarebbe l’occasione per restituire l’attrattività che hanno perso in questi anni. In Lombardia abbiamo le carte in regole per essere innovativi e esempio a livello nazionale per la realizzazione di buone pratiche”.

Sul tema dell’accesso ai fondi europei da parte dei Comuni e sull’importanza del legame tra Programmazione Europea, Regionale ed enti locali è intervenuto Marco Alparone, Sottosegretario di Regione Lombardia, Delegazione di Bruxelles e sistema dei controlli, che ha evidenziato l'utilità del progetto SEAV non solo per i Comuni, ma anche per l’intera regione. Un progetto che ha attivato un percorso virtuoso che vede nel suo consolidamento un centro di competenza, utile punto di riferimento istituzionale. “Voglio partire dai territori – ha detto Alparone – e dai Comuni, dove abbiamo cominciato a fare il nostro percorso di servizio e da dove vedevamo passare un treno, ma non capivamo quale fosse la nostra fermata. Il treno era quello dell’Europa, e ci chiedevamo perché quel treno non si fermava mai nei nostri territori. Il progetto SEAV era l’idea di fare una stazione dell’Europa in ogni comune della Lombardia, ecco perché c’è stata la grande risposta degli enti locali che volevano essere un pezzo di Europa. La grande adesione a SEAV ha un significato ed è la consapevolezza che bisogna lavorare in maniera aggregata in una filiera orizzontale e verticale. E questo secondo me è il primo grande messaggio che è arrivato attraverso la capacità di Anci di fare del progetto SEAV un progetto bandiera. E quella prima consapevolezza c’è stata con il confronto nei consigli comunali, con l’adesione al progetto che diventa un patrimonio che ora bisogna far crescere e chiedersi cosa è stato il SEAV, cosa sarà in futuro e se diventerà una centrale di competenze”.

Il Sottosegretario Alparone è intervenuto anche sul tema della formazione. “La formazione, asse portante della Comunità europea, nella Pubblica Amministrazione diventa molla per fare il salto di qualità e sentirsi protagonisti e coinvolti. E questo è possibile con il passaggio del SEAV a centro di competenza a supporto delle progettualità. Come ANCI cosa possiamo fare? Possiamo essere quel supporto vero, quel corpo intermedio che accompagna gli enti locali nella progettazione. Ma le idee sono vostre – ha detto rivolgendosi agli amministratori - con la vostra sensibilità e le caratteristiche del territorio. Ognuno ha il proprio progetto nel cassetto e non sa come svilupparlo, anche tecnicamente. Ecco perché la Casa Lombardia a Bruxelles è aperta ai Comuni, perché ciascun ente possa trovare competenze e risposte e diventi progetto di costruzione dell’Europa. Perché è lì che si gioca la partita, con regole precise, in Parlamento europeo e in Commissione europea. Abbiamo tutte le competenze e capacità di costruire progetti che diventano bandi della Commissione europea. Queste dunque le chiavi di volta del progetto SEAV: la consapevolezza di aver trasferito agli enti locali l’idea di costruire insieme perché una somma di progetti può costruire gli obiettivi europei; la capacità di progettazione che è quello che SEAV 2.0, insieme a Regione, Governo e Comunità europea, deve fare, cioè mettere a disposizione degli Enti Locali quelle figure che supportano l’ente locale e il suo personale nel costruire la documentazione per presentare il progetto che diventa progetto europeo. Tutto nella trasversalità di risorse della programmazione 21-27. Serve la consapevolezza di quell’atto in Consiglio comunale in cui si dice che vogliamo essere parte dell’Europa, insieme ad Anci, la nostra casa. Questa è una responsabilità, perché quando si crea una aspettativa bisogna anche saperla anche portare avanti. Una responsabilità anche di Regione Lombardia, perché quando si costruisce un progetto insieme, si porta avanti insieme. Noi ci prendiamo la responsabilità di cosa vogliamo fare. La programmazione 21-27 è il momento della grande stagione degli enti locali che crescono nella loro capacità progettuale e che trovano corpi intermedi nelle istituzioni e nei corpi associativi che li accompagnano nel saper utilizzare al meglio le risorse per mettere a terra quei progetti che poi diventano obiettivi di territorio che ogni sindaco ha. Non c’è un sindaco che quando si candida a fare il sindaco non ha il sogno nel cassetto della propria comunità; e quel sogno diventa qualcosa che realizza all’interno di questo processo che sento di accompagnare e di supportare anche nella prossima legislatura, se va nella direzione di diventare centrale di competenza e di essere strumento che permetterà, al di là delle risorse, a ogni ente locale della nostra Lombardia di diventare un pezzo di Europa. Se avremo raggiunto questo risultato, il progetto SEAV avrà quel percorso che non è fatto di un finanziamento per una stagione, ma è un lavoro che continua negli anni ben al di là dei nostri mandati. In questo mi sento di prendere il mio impegno e di condividere un lavoro che è stato fatto che va portato anche fuori, perché questi risultati vanno sottolineati in una stagione in cui il tema della condivisione e coesione sociale, forse anche grazie al covid, sono diventate ancora più parte integrante di ognuno di noi. Sappiamo benissimo – ha concluso - che dobbiamo lavorare insieme e bene, perché altrimenti gli altri lavorano meglio di noi e sono tanti che in Europa lavorano meglio di noi. Ma possiamo imparare e sicuramente fare meglio”.

All’evento è intervenuto anche Carmine Pacente, Presidente del Dipartimento Europa di Anci Lombardia e Membro del Comitato delle Regioni, che ha parlato del CoR e del suo ruolo per i piccoli comuni: “Il Comitato delle Regioni – ha spiegato Carmine Pacente – è un organismo consultivo dell’Unione europea nato quasi 30 anni fa, obbligatoriamente consultato da Consiglio, Commissione e Parlamento europeo su tutte le materie di competenza delle regioni e degli Enti locali, e in caso di mancata consultazione può intervenire la Corte di giustizia europea e si può bloccare il processo legislativo europeo, anche se il suo parere non è vincolante”. Per Pacente è necessario prestare attenzione, a tutti i livelli istituzionali, poiché c’è la tentazione di depotenziare la politica di coesione, importante per i territori, al fine di centralizzare le politiche. “Come Cdr ci siamo formalmente espressi contro lo spostamento di risorse su RePower Eu e attenzioneremo con grande interesse il tema, ma chi ha un ruolo istituzionale deve reagire a questa tendenza e fare in modo che sul livello decisionale, che fa capo principalmente a Regione e ai grandi capoluoghi, anche gli altri soggetti territoriali abbiano dignità all’interno della partita” con l’obiettivo di orientare la programmazione. “Attenzione quindi – ha concluso - al quadro di riferimento che si definisce adesso e alla definizione, a livello subnazionale, di un ruolo di dignità anche per gli altri player di riferimento”.

In allegato pubblichiamo i materiali presentati nel corso del seminario.

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