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TEMI: ANCI LOMBARDIA
Oggi i Sindaci, Anci Lombardia e Regione erano presenti in Piazza Città di Lombardia, insieme ad agricoltori e allevatori, per lanciare un grido d'allarme contro l'invasione dei cinghiali in spazi rurali e urbani.
L'allarme parte da Coldiretti che ha sottolineato come con l'emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell'uomo all'aperto, il numero dei cinghiali che invadono città e campagne da nord a sud dell'Italia è aumentato del 15%.
Da qui la protesta a livello nazionale per evidenziare i danni prodotti dalla presenza dei branchi di cinghiali: danni nelle campagne per almeno 200 milioni di euro all'anno alle produzioni agricole; compromissione dell'equilibrio ambientale negli ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale; diffusione di malattie; problemi di sicurezza in strade e autostrade e per i cittadini in ambito urbano.
Alla manifestazione organizzata da Coldiretti è intervenuto anche l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi che ha proposto lo stop al parere preventivo di Ispra per i piani di contenimento del cinghiale e risarcimento al 100% per gli agricoltori da parte dello Stato per i danni subiti dalla fauna selvatica.
“La fauna selvatica – ha detto l’assessore – è proprietà dello Stato e se crea danni a un’impresa lo Stato deve risarcire al 100%. Come prevede la normativa europea. Sui piani di controllo, aspettare settimane o mesi prima di attuarli significa da un lato rendere complicata l’attività dei cacciatori e dall’altro far aumentare a dismisura i danni all’agricoltura. La fauna selvatica è un pericolo per l’economia. Nonchè per il territorio e per la sicurezza delle persone. Lo dimostra il numero di incidenti stradali causati dal cinghiale: 271 in Lombardia nel 2020″.
Tra i Sindaci presenti in Piazza Città di Lombardia anche Giuseppe Torchio, Sindaco di Bozzolo ed ex Presidente di Anci Lombardia. "Ungulati e nutrie rappresentano un grave problema per i nostri territori - ha detto Torchio - e non solo per l'economia locale legata a agricoltura e allevamento. Non dimentichiamo che questi animali sono spesso causa di frane e che mettono a rischio gli argini dei nostri corsi d'acqua che puntualmente tocca a noi Sindaci mettere in sicurezza.
Accanto alle risorse che investiamo per la sicurezza dei territori - ha aggiunto - i Comuni stanno cercando di arginare questo problema anche con diverse operazioni di contenimento che trovano spesso ostacolo nelle associazioni animaliste che impugnano le nostre delibere aprendo la strada a percorsi che pesano sulle casse comunali solo per garantire il diritto alla sicurezza dei nostri cittadini".
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