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Linee pedagogiche per sistema integrato, Poli: è necessaria "una programmazione ponderata"

1 Luglio 2021

Convegno promosso dall'Ufficio scolastico per la Lombardia

“Le sfide del presente le strategie per il futuro” è il titolo del convegno promosso dall’Ufficio scolastico per la Lombardia e che ha approfondito i contenuti delle Linee pedagogiche per il sistema integrato elaborate dalla commissione nazionale.
Le Linee rappresentano un quadro di riferimento per l’intero Sistema integrato, in cui i vari documenti relativi ai servizi educativi e alla scuola dell’infanzia si collocano e trovano un significato unitario. Un documento che si raccorda con le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia (D.M. 254/2012 aggiornate con i Nuovi scenari nel 2018), e che rappresenta un ponte verso gli Orientamenti per il segmento 0-3 sui quali la Commissione sta lavorando al momento.

Ad aprire i lavori è intervenuto Gianni Bocchieri, Direttore Generale Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione, Semplificazione presso Regione Lombardia, che ha portato la “testimonianza di una Regione che è molto attenta al sistema di istruzione e formazione”, e “la nostra attenzione va anche al segmento 0 – 6 è rafforzata dal fatto che ci sono competenze interassessorili che richiedono una programmazione complessa”.

Da Milano è intervenuta Laura Galimberti, Assessora comunale all'Educazione e Istruzione, che ha evidenziato come il capoluogo lombardo “è una città con grande esperienza sui servizi 0 – 6, che si sviluppano in un delicato equilibrio tra sevizi all’educazione e alla conciliazione delle famiglie. Sono quindi importanti queste linee educative”, anche se “credo che forse si sia stati un pochino prudenti sui temi della governance, poiché alcune competenze sono ancora in campo al sistema del welfare anche se i servizi educativi sono afferenti al mondo dell’istruzione.” Per l’Assessore è “quindi è necessario istituire tavoli che permettano il confronto e la collaborazione tra i vari soggetti coinvolti.”

Augusta Celada, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, ha auspicato di poter accogliere presto “la sollecitazione a stringere attorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti, proprio perché dallo stesso decreto è evidente la corresponsabilità in tema di servizi 0 – 6, che è definito sistema proprio perché mette insieme soggetti diversi con competenze diverse. La novità sta nel riconoscere l’aspetto educativo e non solo di accudimento dei servizi 0 – 6.” Celada ha aggiunto che “l’idea dell’evento è emersa dalla richiesta che il Ministero ha avanzato per la raccolta di interventi e osservazioni da parte degli enti coinvolti, che ci fa essere “di fronte a una governance nuova del fenomeno normativo”.

Le Linee pedagogiche sono state presentate da Tullia Musatti e Lorenzo Campione, componenti della commissione per il sistema integrato di educazione e di istruzione.

Ha quindi preso la parola Loredana Poli, Presidente del Dipartimento Istruzione, politiche educative e edilizia scolastica di Anci Lombardia, che ha innanzitutto espresso “soddisfazione per il lavoro della commissione che ha inoltre tenuto aperto i canali per raccogliere i contributi dei diversi soggetti coinvolti.” Per Poli “il documento impone una prospettiva per cui si deve guardare al sistema 0 – 6” con un’ottica innovativa e per questo è positivo che, “nelle parti istituzionali, siano richiamate le migliori iniziative messe in campo a livello locale e le migliori politiche messe attuate dalle regioni, considerando soprattutto la capacità di creare sistema”.
Da assessore all’istruzione al Comune di Bergamo, Poli ha illustrato l’esperienza avviata nella sua città, “dove in due scuole dell’infanzia statali abbiamo collocato una sezione di nido comunale e abbiamo delegato responsabilità sui servizi e sull’organizzazione, compresa quella in merito all’iscrizione che, formalmente, rimane legata a due servizi diversi. Noi abbiamo cercato di operare su due sistemi consolidati che parlano ai bambini e alle bambine della città e che hanno elementi comuni.”
La Presidente del Dipartimento Anci Lombardia ha fatto cenno alla questione della conciliazione, evidenziando come “certamente condividiamo l’idea dei servizi per l’infanzia che considerino una pluralità di misure ma crediamo che non ci sia molta chiarezza se si procede con modalità a canne d’organo con la separazione dei servizi, perché il sistema chiama in causa sia i servizi di conciliazione che di educazione.”
Sullo “sviluppo delle sezioni primavera” per Poli è necessaria “una programmazione ponderata, soprattutto nell’ottica dei servizi per la prima infanzia”, mentre in merito alla “govenrance territoriale, che si occupa di qualificare l’offerta, è necessario che la definizione dell’orientamento pedagogico si coordini con la pianificazione dei servizi.”

Il convegno si è quindi concluso con una carrellata di esperienze territoriali: il sistema integrato 0-6 nella città di Milano; le scelte organizzative dell’istituto comprensivo di Arluno; l' apporto delle neuroscienze nella sfida 0-6 considerato nella scuola dell’infanzia paritaria Don Tommaso Pezzoli di Bagnatica e il coordinamento pedagogico territoriale 0-6 sviluppato a Desio.

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