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Piano Lombardia e PNRR, generatori di investimenti a beneficio dei territori, Guerra: Mettiamo i Comuni nelle condizioni di lavorare al meglio

25 Novembre 2021

L’intervento del Presidente di Anci Lombardia al convegno per illustrare i numeri del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e del Piano Lombardia

Ammontano a oltre 2,1 miliardi di euro le risorse destinate al capitolo infrastrutture dal Piano Lombardia, il pacchetto di investimenti messo in campo dalla Regione per fronteggiare l'impatto negativo della pandemia sul tessuto economico. Gli interventi riguardano opere ferroviarie, trasporto pubblico e sviluppo dell'intermodalità, mobilità ciclistica, navigazione, il potenziamento e la riqualificazione del sistema stradale e per le Olimpiadi invernali di Milano - Cortina 2026. Le cifre sono state ricordate in occasione del convegno organizzato da Regione Lombardia per illustrare i numeri del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e del Piano Lombardia e affrontare il tema del ruolo di stimolo delle infrastrutture pubbliche nella creazione di benessere e opportunità per i territori per la ripresa economica. 

"Il Piano Lombardia - ha detto il presidente Attilio Fontana - sta generando una spinta alla ripresa economica della nostra Regione, con la realizzazione di opere attese da tempo ma che gli Enti locali faticavano a concretizzare per mancanza di risorse. Gli effetti del Piano sono verificabili sui territori: gli oltre 3.000 cantieri sbloccati, ai quali se ne aggiungeranno molti altri, sono il segno tangibile di una terra che sta ripartendo anche grazie alla sinergia tra amministratori locali e stakeholder. La Lombardia ora è pronta ad accogliere gli investimenti del Pnrr che dovrà procedere in parallelo al nostro Piano". "Il Piano Lombardia - ha aggiunto l'assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi - è stato l'antesignano del Pnrr, ha determinato benefici immediati e concreti per i territori, a cominciare dai primi 400 milioni, e che nasce da una condivisione con i territori stessi. Interventi utili che riqualificano ed efficientano la mobilità, comprendendo non solo le grandi opere ma anche le cosiddette piccole opere, altrettanto decisive e necessarie". 

Nella programmazione delle opere "la Lombardia è in uno stadio molto avanzato, se non più avanzato di altre Regioni" ha detto Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Il punto cruciale - ha sottolineato - è proprio quello di coordinare i finanziamenti nazionali con quelli regionali, sapendo che abbiamo un'occasione straordinaria che non è rappresentata solo dal Pnrr, ma anche dal Fondo di Sviluppo e coesione, anche se meno rilevante per le Regioni del Nord rispetto a quelle del Sud. E poi ci sono i 32 miliardi che abbiamo previsto nella proposta di legge di bilancio per assicurare che si vada oltre la 'gobba' del 2026. Anzi con questo sforzo la gobba non la dovremmo proprio vedere". Per il ministro, "bisogna coordinare queste iniziative, proprio per evitare che un troncone di una nuova autostrada o di un'altra infrastruttura poi diventi un moncone". 

Sulla rigenerazione urbana, il ministro ha sottolineato che senza una legge non si riuscirà non solo a migliorare la qualità della vita delle persone ma anche a ripensare le città e quindi a programmare le diverse infrastrutture. "Stiamo lavorando - ha detto - con la commissione Ambiente del Senato. Abbiamo proposto un nuovo testo di legge, dialogando con le forze politiche, e speriamo che all'inizio di gennaio il Senato possa votarlo, per poi passare alla Camera rapidamente".

Sul tema della sinergia tra i due piani di sviluppo l’Assessore Terzi ha posto l’accento sulla caratteristica principale delle linee guida del PNRR, la sostenibilità, rispetto al Piano Lombardia che ha meno limiti: “Il PNRR ha regole più stringenti, escludendo per esempio le strade o le ciclovie; si tratta certamente di missioni più rigide ma che si possono sovrapporre con quelle del Piano Lombardia”. L'Assessore Terzi ha sottolineato, inoltre, l’importanza delle risorse del PNRR che andranno a intervenire principalmente sulle infrastrutture statali, mentre le regioni avranno la possibilità di integrare a livello locale.

Mettere i Comuni nelle condizioni di lavorare al meglio grazie alle risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, dando seguito ai bandi giudicati idonei nelle graduatorie e non finanziati, innovare la PA, centri di competenze, combattere le disuguaglianze. È questa la ricetta del Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra che ha partecipato oggi al convegno sul Piano Lombardia e PNRR, come generatori di investimenti a beneficio dei territori: “Prima di tutto i Comuni sono i soggetti dove arriveranno 40 miliardi di euro ed è quindi urgente metterli nelle condizioni perché queste risorse vengano messe a terra nel migliore modo possibile. Con le prime risorse arrivate da Regione, circa 400 milioni di euro, i Comuni hanno saputo avviare 3000 cantieri, mettendo in campo uno sforzo importante. Ora è necessaria una cabina di regia con il Governo e la Regione, perché le risorse arrivino sui territori in maniera unitaria.

I comuni, inoltre, devono sapere quante risorse avranno a disposizione per far partire i cantieri, questo è indispensabile. Chiedo a Governo e Regione di dare seguito a quei bandi che giudicati idonei, non sono stati finanziati per mancanza di risorse, penso per esempio ai progetti di rigenerazione urbana e per i quali mancano 700 milioni di euro, o quelli relativi agli asili nido, la scuola dell’infanzia o i servizi 0-6 anni. Per spendere le risorse in arrivo, la proposta è di finanziare i bandi idonei che sono coerenti con le azioni del PNRR, nel frattempo possiamo progettare.

Altro tema su cui lavorare – ha detto Guerra - è l’innovazione della Pubblica Amministrazione. Ricordo che i Comuni lombardi e i Comuni italiani, a causa dei tagli effettuati negli anni, hanno perso circa il 24% del personale, hanno un personale con un’età media di 55 anni, e mancano di competenze specifiche. Anci Lombardia sta lavorando sui centri di competenza e, a questo proposito, i mille professionisti che sappiamo arriveranno a breve dovranno essere a disposizione dei territori. Necessario poi utilizzare le risorse del PNRR per combattere le disuguaglianze, il rischio è che i territori più marginali rimangano indietro”.

Guerra ha concluso il suo intervento ricordando che Anci Lombardia sta lavorando con Regione a un metodo con l’utilizzo degli accordi di programma e ha lanciato la proposta di valorizzare maggiormente i laghi lombardi come risorsa per il turismo, ma anche per il trasporto.

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