ISTRUZIONE
Con 451 voti favorevoli e tre astenuti la Camera ha approvato la legge che istituisce l’insegnamento dell’educazione civica come materia obbligatoria, con tanto di voto in pagella e valutazione finale, nella scuola primaria e secondaria. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Il progetto di legge è la sintesi di circa 15 proposte presentate da diverse forze politiche e della proposta di legge d’iniziativa popolare dell’Anci per l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza.
La proposta dell’Anci è partita da un’iniziativa della città di Firenze e ha raggiunto 100mila firme, riscuotendo immediatamente il sostegno unanime dell’Associazione, grazie alla quale centinaia di sindaci di tutta Italia si sono arrivati per raccogliere le firme dei cittadini, superando il doppio del numero minimo previsto dalla Costituzione
Il testo approvato dalla Camera ha recepito diverse questioni contenute nella proposta dell’Anci. Tra queste: la declinazione delle materie di insegnamento, dallo studio della Costituzione, delle istituzioni dello Stato Italiano e dell’Unione europea, alla educazione ambientale, digitale, dei diritti umani, elementi del diritto del lavoro , educazione alla legalità, rispetto dei beni comuni; ancora che l’insegnamento sia oggetto di valutazione autonoma con un monte orario non inferiore alle 33 ore annue; e la promozione da parte dei comuni di iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo al funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi e alla conoscenza storica del territorio.
“Se, come diceva Mandela, è l’educazione l’arma più potente per cambiare il mondo, oggi è una bella giornata, perché è stata approvata una legge che rafforza la materia di educazione civica nelle scuole”, afferma il presidente dell’Anci Antonio Decaro. “Non è esattamente il provvedimento che noi sindaci avevamo scritto e sotto il quale avevamo raccolto ben centomila firme di cittadini di tutta Italia. E noi ci sforzeremo di apportare delle modifiche nell’iter parlamentare. Ma è un buon punto di partenza – conclude il presidente Anci – per affrontare un tema, quello del senso civico, del senso di appartenenza a una comunità, che è necessario instillare cominciando fin dai banchi di scuola. Un tema che non può vedere contrapposizioni politiche”.
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