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Immigrazione

Anci alla Camera: "Assenso del Sindaco per nuovi Cas e tutela per i vulnerabili"

19 Novembre 2018

Anci è stata ascoltata presso la commissione Affari costituzionali della Camera

“Consentire ai richiedenti asilo vulnerabili e ai nuclei familiari di continuare ad accedere al sistema dei Comuni evitando che vadano a impattare sui servizi territoriali, come invece prevede attualmente il decreto”. Così la presidente della commissione Immigrazione Anci, Irma Melini, al termine dell’audizione sul decreto immigrazione su cui Anci è stata ascoltata presso la commissione Affari costituzionali della Camera.
“Nei Comuni – ha detto Melini – c’è molta preoccupazione perché siamo convinti che ridimensionare un sistema efficiente come quello dello Sprar non porti vantaggi né economici, né tantomeno sociali. Il rischio è vedere aumentare i migranti senza controllo nelle nostre strade e nelle nostre piazze, con possibili conseguenti tensioni sui territori e relativo intasamento dei servizi a bassa soglia del welfare a discapito delle fasce più deboli della popolazione residente. Chiediamo al Governo se sia preferibile occupare il tempo dei richiedenti asilo con attività da noi gestite o lasciare queste persone a non fare nulla con il rischio di finire in mano alla malavita locale”.
“Il sistema Sprar è un vanto per il Paese – ha ricordato Melini ai commissari – un sistema fatto di servizi pubblici efficienti, di controllo sulle persone e di formazione. La clausola di salvaguardia del 2016, per la quale si poteva inviare nei Comuni un numero limitato e gestibile di migranti a seconda del numero di abitanti, permetteva poi una gestione più sostenibile, capace di evitare situazioni di concentrazione e allarme nelle comunità, cosa che invece non permettono i Cas su cui punta il decreto”. Cas che per Melini “potevano essere idonei in una fase di emergenza che, dati alla mano, non c’è più”.
Insieme a Melini era presente in audizione anche l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, Laura Baldassarre, la quale rimarcando come lo Sprar sia “una buona pratica tutta italiana” ha ribadito che “senza un sistema come lo Sprar l’impatto sui Comuni sarà enorme. Lo Sprar crea un futuro di inclusione e non si ferma alla sola accoglienza. Inoltre – ha aggiunto – per quanto riguarda Roma molti migranti potrebbero riversarsi in città dai Comuni limitrofi e di questo siamo molto preoccupati. Auspichiamo quindi – ha concluso Baldassarre – che gli emendamenti siano accolti dalla Camera e chiediamo al Governo negli atti successivi di tener conto del punto di vista dei Comuni”. L’Anci ha quindi consegnato alla Commissione il documento con le proposte sull’immigrazione, integrandolo con un secondo documento relativo agli aspetti legati alla sicurezza urbana che riguardano i Comuni come il daspo urbano, le procedure per la nomina dei commissari prefettizi e gli interventi in favore degli amministratori intimiditi, per cui si  chiede l’istituzione di un fondo ad hoc.

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