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IMMIGRAZIONE

Anci, piano condiviso prevede 2,5 immigrati ogni mille abitanti

11 Agosto 2016

Numero complessivo resta 150 mila migranti/anno

Premettendo che tutte le analisi e simulazioni che sono alla base del piano condiviso con il governo fanno riferimento alla possibilità di accogliere su tutto il territorio nazionale una media massima di 2,5 migranti ogni mille abitanti (ovvero un totale massimo di 150.000 migranti l'anno) e non – come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa - 25 migranti ogni 1000 abitanti (che rappresenterebbero circa 1,5 milioni di migranti), cifra mai presa in considerazione in alcuna sede, il piano di riparto proposto da ANCI mantiene inalterato l'attuale criterio di distribuzione  regionale estendendolo,  come metodologia, su base Comunale con correttivi che metteranno al riparo i piccoli Comuni e le grandi aree metropolitane, trasferendo il modello SPRAR a tutti i Comuni Italiani in modo da avere una distribuzione equa e diffusa e programmata su tutto il territorio nazionale, eliminando l"attuale situazione che vede un approccio emergenziale con grandi concentrazioni in poche aree geografiche.
L'attuale numero di profughi,  che è intorno alle 130.000 persone (dato sostanzialmente stabile da tre anni) sarebbe ancora lontano dal rappresentare un peso eccessivo per il nostro Paese, se si evitasse una cosi alta concentrazione in pochi Comuni: attraverso il piano in discussione in questi giorni si prova a compiere un passo definitivo verso una accoglienza organizzata per le persone che arrivano sui territori, tutelando il più possibile da tensioni e difficoltà le comunità che accolgono, entrambi valori da raggiungere e rinforzare.
Il decreto che nei prossimi giorni sarà pubblicato in G.U. permetterà una adesione alla rete SPRAR, da parte dei Comuni, semplificata a "liste sempre aperte" in modo da facilitare la messa in opera del nuovo piano nazionale che presenteremo a Settembre.
Questo sarà l'avvio di una nuova fase della gestione dell'accoglienza che, capillarmente diffusa, riuscirà a salvaguardare i territori e le nostre comunità e a dare maggiore protezione ed integrazione alle persone che giungono nel nostro Paese a partire dalle categorie maggiormente vulnerabili come i minori stranieri non accompagnati  (MSNA).
Per questo durante la Conferenza Unificata del 3 Agosto scorso il Governo si è impegato ad una clausola di salvaguardia che esclude, nei Comuni aderenti alla rete SPRAR, forme di accoglienza non concertata con i Sindaci.

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