“E’ certamente apprezzabile la scelta generale, contenuta nella legge di stabilità, di una riduzione fiscale finalizzata a rilanciare investimenti e consumi ed a creare lavoro. Tuttavia ci preoccupa lo sforzo fiscale che viene chiesto agli enti locali. Uno sforzo notevole che si aggiunge a quelli chiesti ai Comuni negli anni scorsi. Ci riserviamo di dare un giudizio definitivo quando ci sarà il testo della legge, intanto chiediamo un incontro al presidente del Consiglio per capire quali effetti della legge sono sostenibili e dove invece servono modifiche da fare in sede di conversione parlamentare”. Lo ha detto il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al termine della Conferenza Unificata riunitasi oggi al ministero degli Affari regionali.
"Dobbiamo sederci intorno a un tavolo - ha aggiunto Fassino – per vedere tutto ciò che e' sostenibile e compatibile” perché "ai Comuni viene chiesto un taglio di 1,2 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 300 milioni di minori spese che derivano da provvedimenti del 2013 e del 2014 che hanno incidenza sui bilanci del 2015. Siamo inoltre preoccupati – ha affermato ancora - che la riduzione di spesa che si chiede alle Regioni e alle Provincie si traduca in riduzioni che questi enti fanno dei trasferimenti che fanno ai Comuni".
Ai giornalisti che chiedevano se la manovra fosse insostenibile anche per i Comuni, Fassino ha poi risposto che “lo sforzo di contenimento della spesa è di certo molto alto, per questo vogliamo discuterne con il governo. Abbiamo sempre detto – ha concludo il presidente Anci - che la spending review si deve fare sui saldi e almeno in questo la legge di stabilità lascia discrezione ai sindaci”.
‘‘Non appena sara’ disponibile la versione ufficiale della Legge di Stabilita’, ne valuteremo con grande attenzione il testo e le misure li’ proposte per gli Enti locali. Se è certamente apprezzabile la scelta generale della legge, di una riduzione fiscale finalizzata a rilanciare investimenti e consumi ed a creare lavoro, va valutato nella sua concreta praticabilita’ e nei suoi effetti lo sforzo finanziario richiesto agli Enti Locali’‘. Ha affermato il presidente dell’ANCI, chiedendo ‘‘un incontro con il Governo per una valutazione d’insieme della Legge di Stabilita’ e dei suoi effetti sulle politiche degli Enti Locali.
‘‘Da indiscrezioni di stampa – aggiunge Fassino - risulterebbero incluse nella legge misure da tempo richieste dall’ANCI, quali il drastico ridimensionamento del Patto di Stabilita’, l’assunzione in capo allo Stato degli oneri per il finanziamento degli uffici giudiziari, le misure di riorganizzazione delle societa’ partecipate. Ci auguriamo che, nel testo della legge o in sede di conversione parlamentare, altre misure richieste dall’ANCI siano adottate, quali la liberazione dagli opprimenti vincoli ordinamentali e una fiscalita’ locale di esclusiva competenza dei Comuni’‘.
‘‘Non puo’ in ogni caso non preoccupare – rimarca il Presidente dell’ANCI - la dimensione dello sforzo finanziario chiesto ai Comuni: una riduzione di spesa di 1,2 miliardi – a cui vanno aggiunti altri 300 milioni di tagli sul 2015 derivanti da provvedimenti degli anni scorsi - che si sommano ai 17 miliardi (8 di minori trasferimenti e 9 di contributo al Patto di Stabilita’) forniti dai Comuni negli ultimi 6 anni. A cio’ si aggiunga il rischio che i tagli richiesti a Province e Regioni penalizzino a loro volta i trasferimenti di questi Enti ai Comuni. E peraltro non e’ sufficientemente chiaro quale ulteriore impatto sui bilanci dei Comuni potra’ derivare dalla introduzione del nuovo sistema di contabilita’. Per tutte queste ragioni – ribadisce infine Fassino - riteniamo indispensabile un incontro con il Governo per una valutazione d’insieme della Legge di Stabilita’ e dei suoi effetti sulle politiche degli Enti Locali’‘.