I piccoli comuni alle prese con le gestioni associate, intervista a Ivana Cavazzini
18 Ottobre 2012
Per il presidente del dipartimento piccoli comuni di Anci Lombardia i sindaci lombardi sono pronti ad affrontare le GAO, ora si deve aprire un confronto col governo, perché "non è pensabile immaginare di affrontare un simile processo solo con l'articolo 19 della spending review"
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A Bologna abbiamo incontrato Ivana Cavazzini, sindaco di Drizzona e presidente del dipartimento piccoli comuni di Anci Lombardia. Ne abbiamo approfittato per una breve intervista.
Sindaco Cavazzini, i comuni oggi sono alle prese con il grande sforzo di realizzare le gestioni associate obbligatorie, possiamo fare un punto sulla situazione?
In merito alle gestioni associate ci troviamo di fronte all'esigenza di attuare una norma che, se è dettagliata nel prevede i tempi strettissimi, ancora non definisce nel dettaglio le funzioni che dovranno essere gestite, sul come e cosa fare. Inoltre vi è un taglio drastico delle risorse a disposizione per supportare questo processo che di fatto impedisce un'applicazione efficace, coerente e di rilievo delle gestioni associate. Per affrontare un simile processo di riorganizzazione istituzionale serve pensare alla formazione del personale che si troverà a lavorare in una nuova struttura e alla costruzione di nuove reti strumentali e organizzative.
Mauro Guerra ha richiesto al governo un confronto sul tema della gestione associata. Quali sono gli obiettivi di questa iniziativa?
Il tavolo di confronto permanente richiesto da Guerra ha proprio il significato di mantenere aperto un canale istituzionale con il legislatore per affrontare i problemi che via via emergeranno durante il percorso di costruzione delle gestioni associate e quindi di ricostruzione dell'intero sistema paese. Non è pensabile immaginare di affrontare un simile processo solo con l'articolo 19 della spending review.
In queste settimane, come Anci Lombardia, state incontrando molti piccoli comuni, li avete trovati preparati ad affrontare questa sfida?
Nel corso di questi appuntamenti per accompagnare le piccole comunità verso le gestioni associate abbiamo visto che il processo associativo è già avviato e che il ritardo era dovuto soprattutto alla confusione della norma e pertanto i sindaci hanno atteso che le regole diventassero applicabili.
In particolare, in Lombardia, si stanno costruendo ambiti di gestione associata che hanno già fatto passi avanti significativi e, soprattutto, abbiamo una serie di proposte in merito all'avvio di processi di fusione volontaria, una decina in tutto.
Possiamo quindi dire che i comuni lombardi credono nel processo associativo.
Su questa sfida istituzionale si abbatterà, dall'anno prossimo, la questione del patto di stabilità applicato anche ai comuni con popolazione superiore a mille abitanti...
Questo fatto appesantisce e aggrava il percorso associativo. Abbiamo pertanto chiesto al ministero un rinvio di questa norma proprio per consentire l'avvio del processo associativo. Tutto in una sola volta non si può fare. Non possiamo affrontare questa azione con una furia riformista che rischia di demolire in primis i comuni e, secondariamente, il sistema paese.