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Preoccupazione per i costi a carico dei Comuni causati dalla revisione dei LEA

10 Giugno 2009

Lettera del Presidente del Dipartimento Politiche Sociali e Welfare di ANCI Lombardia al Presidente Chiamparino per manifestare preoccupazione per i costi a carico dei Comuni in conseguenza della revisione dei LEA.

Caro Presidente,
Ti segnalo le preoccupazioni di molti colleghi sindaci per le ricadute sul sistema finanziario (ed organizzativo) dei Comuni che potrebbero essere causate dalla “revisione” dei livelli essenziali di assistenza sanitaria/LEA , attualmente in corso tra Ministero del Welfare e Regioni (operazione ancorata peraltro alla definizione del Patto sulla salute 2010 – 2012).
Le preoccupazioni sono causate, in primo luogo, dal riproporsi di un percorso di approvazione/modifica dei LEA che esclude ogni momento di coinvolgimento dell’ANCI e dei Comuni (per la concreta definizione di tali livelli essenziali serve infatti, sulla base del DPCM 29 novembre 2001, l’intesa soltanto della Conferenza Stato-Regioni) pur in presenza di costi – nei termini di partecipazione percentuale alla spesa - esplicitamente gravanti sugli utenti e sui Comuni stessi, come è nel caso delle prestazioni relative all’area dell’integrazione sociosanitaria (assistenza distrettuale sociosanitaria domiciliare e territoriale, residenziale e semiresidenziale a favore delle persone in condizioni di fragilità, non autosufficienti, in situazione di dipendenza, disabili, ecc.).
Costi determinati – sottolineo – unilateralmente in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Preoccupa inoltre, a giudicare dai pur legittimi obiettivi di diminuzione della spesa sanitaria perseguiti nella citata revisione del LEA, il concreto rischio di un aumento, diretto ed indiretto, degli attuali costi a carico dei Comuni. 
Basti infatti pensare al progettato trasferimento di prestazioni ospedaliere dal regime di ricovero ordinario al day hospital e al day surgery (interventi in un giorno), che implicherà necessariamente un ampliamento dell’assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP), da integrare con prestazioni di aiuto personale e assistenza tutelare alla persona, oggi a carico di utenti/Comune per una quota pari al 50%; ovvero al progettato trasferimento di prestazioni dall’assistenza diurna a quella ambulatoriale, che comporterà l’assoggettabilità di tali prestazioni a compartecipazione alla spesa da parte dell’utente che, ove in situazione di disagio economico (e la crisi economico-finanziaria in atto nel Paese sta aumentando significativamente il numero delle persone e delle famiglie in difficoltà), non potrebbe che chiedere sostegno al proprio Comune.
Tale probabile aumento di costi  potrebbe quindi mettere ulteriormente a rischio la tenuta dei bilanci comunali: per il 2009, ci aspetta un altro drastico ridimensionamento del Fondo nazionale per le politiche sociali;  che gli interventi su famiglie numerose, consultori familiari e assistenti familiari, nel 2008 a carico del Fondo per la famiglia per 97 milioni di euro, non sono stati per quest’anno rifinanziati; che, infine, non c’è nessuna certezza di finanziamento per il 2010 del Fondo per la non autosufficienza, che per quest’anno vale 400 milioni di euro.
Ti sarò pertanto grato se vorrai valutare la possibilità di chiedere al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, un incontro per un comune approfondimento sulla vicenda dei LEA sanitari, anche per valutare la disponibilità delle Regioni ad un coinvolgimento dell’ANCI nella definizione dei LEA stessi, almeno per la parte relativa all’assistenza distrettuale.
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