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CIRCOLARI

Circolare n. 615/2021

Comunicazioni Dipartimento Istruzione di ANCI Lombardia

20 Settembre 2021

Circolare n. 615/2021

Milano, 20  settembre 2021
Prot. n.  2394/2021
Circolare n.  615/2021

Ai Signori
Sindaci
Assessori competenti
Segretari comunali
Responsabili di settore
Organi ANCI Lombardia

Oggetto: Comunicazioni Dipartimento Istruzione di ANCI Lombardia

Gentilissime/i

è appena iniziato il nuovo anno scolastico e il Dipartimento Istruzione intende ricordare ai Comuni alcune norme e adempimenti legati al funzionamento dei servizi educativi e scolastici di competenza comunale.

Inoltre segnaliamo che il Ministero dell’Istruzione ha attivato sul proprio sito la sezione #IoTornoaScuola, in cui sono pubblicati i documenti e le notizie ufficiali del Ministero, le indicazioni sanitarie, gli aggiornamenti sui territori da parte degli Uffici Scolastici Regionali, con le domande e le risposte più frequenti.

La sezione https://www.istruzione.it/iotornoascuola/ è in continuo aggiornamento.

  1. Utilizzo degli edifici scolastici

La Legge Regionale 6 agosto 2007, n. 19, all’art. 6 prevede che i Comuni, d’intesa con le Scuole, predispongano il Piano di utilizzazione degli edifici scolastici e dell’uso delle attrezzature, per consentire non solo lo svolgimento delle attività educative e didattiche ma anche l’attuazione di iniziative che comportino l’utilizzo delle strutture scolastiche da parte di soggetti terzi.

Si ricorda che l’Ente locale è il proprietario dell’edificio e che con l’Ente locale la Scuola si deve relazionare per l’utilizzo degli spazi, soprattutto in questa fase in cui vanno definite anche le responsabilità in materia di controlli anti COVID e di sicurezza degli utenti.

I Comuni sono pertanto invitati a concordare con le Scuole le modalità di impiego delle strutture, le forme di gestione (anche attraverso l’utilizzo del Personale ATA, come previsto dall’Intesa sulle Funzioni miste), assicurando le condizioni di sicurezza, la regolamentazione degli accessi, la vigilanza, l’uso delle attrezzature, gli interventi di manutenzione e quant’altro ritengano necessario concordare.

  1. Funzioni miste

Il Regolamento dell’autonomia scolastica (DPR 8 marzo 1999, n. 275), all’art. 9 prevede che le Scuole, singolarmente o consorziate tra loro, possano realizzare iniziative di ampliamento dell’offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale e economico delle realtà locali. In tal modo la Scuola e il Comune possono concordare attività di promozione del raccordo scuola / territorio, anche attraverso l’utilizzo delle strutture scolastiche da parte di Associazioni locali, per favorire lo sviluppo di attività educative, culturali, sociali o sportive e l’attuazione dei progetti inseriti nei Patti educativi di comunità.  

Il Patto educativo di comunità è uno strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione nel giugno 2020 per dare la possibilità ad enti locali, istituzioni, pubbliche e private, realtà del Terzo Settore e scuole di sottoscrivere specifici accordi, rafforzando così non solo l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e tutta la comunità educante.  Tra gli obiettivi principali del Patto di comunità c’è quello di prevenire e combattere la povertà educativa, la dispersione scolastica e il fallimento educativo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo che con pari dignità si impegnano a valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze e tutte le risorse del territorio.  https://www.savethechildren.it/blog-notizie/patto-educativo-di-comunita-cos-e-come-funziona#:~:text=Il%20Patto%20educativo%20di%20comunit%C3%A0,cos%C3%AC%20non%20solo%20l'alleanza

Con l’avvio dell’autonomia scolastica (Settembre 2000), ANCI, UPI, Ministero della Pubblica Istruzione e Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto un’intesa sulle cosiddette Funzioni miste, attraverso cui la Scuola può assicurare, grazie ad un compenso da erogare al Personale ATA, l’apertura, la sorveglianza, la pulizia e la chiusura delle aule o delle palestre in orario extrascolastico e durante i periodi di interruzione delle attività didattiche (vacanze natalizie, pasquali e estive).

  1. Obbligo di vigilanza

I genitori dei minori, o coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci, sono responsabili dell’adempimento del dovere di istruzione e formazione. Essi sono tenuti ad iscrivere i minori alle istituzioni scolastiche o formative e a garantirne la frequenza.

L’art. 5 del D. L.vo 15 aprile 2005, n. 76 (“Vigilanza nell’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione”) prevede che alla vigilanza provvedano diversi soggetti, tra cui il Comune di residenza del minore.

I Comuni sono invitati a raccordarsi con le Scuole per verificare che gli alunni obbligati abbiano iniziato a frequentare regolarmente le lezioni o, in caso contrario, ad attivare tutte le iniziative utili ad assicurarne la frequenza.

In allegato alla presente circolare è possibile consultare il dossier, pubblicato dal Ministero dell’Istruzione, con i dati relativi alla dispersione scolastica all’agosto 2020.

  1. Mensa scolastica

Spesso i territori chiedono di conoscere i criteri in base ai quali il Ministero dell’Istruzione eroga ai Comuni il contributo per i pasti dei docenti impegnati in mensa scolastica.

La nota ministeriale, diramata in data 7 dicembre 2012, precisa che il contributo dello Stato, assegnato agli Enti locali ai sensi dell’art. 3 della Legge 14 gennaio 1999, n. 4 (“Rimborso del pasto ai docenti per l’assistenza agli alunni nelle mense scolastiche”) viene erogato direttamente agli Enti locali in proporzione al numero di classi che accedono al servizio mensa che abbiano le seguenti caratteristiche:

  • Scuola dell’infanzia non a orario ridotto,
  • Scuola Primaria solo a tempo pieno,
  • Scuola Secondaria di I grado solo a tempo prolungato.

Questo perché i modelli organizzativi previsti dalle norme vigenti per la Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado sono diversi e non tutti comportano l’obbligo di erogazione del servizio mensa.

In sintesi:

  1. Scuola dell’Infanzia - I modelli sono: a 25 ore settimanali (orario ridotto) o 40 / 50 ore settimanali (orario normale). Il servizio mensa non è previsto per le 25 ore settimanali.
  2. Scuola Primaria - I modelli sono: a 24, 27, 30 o 40 ore settimanali. Il modello a 40 ore settimanali è il cosiddetto tempo pieno e solo per questo è previsto il tempo mensa.
  3. Scuola Secondaria I grado - I modelli sono: a 30 ore settimanali (tempo normale), o 36 / 40 ore settimanali (tempo prolungato). Il tempo mensa è previsto solo per il tempo prolungato.

Resta inteso che il Comune, per rispondere alle esigenze delle famiglie, può concordare con la Scuola forme di finanziamento del servizio mensa anche con interventi integrativi al di là di quanto previsto dalle norme (ad es. servizio mensa anche alle Scuole dell’Infanzia funzionanti ad orario ridotto o Primarie funzionanti a 24, 27 o 30 ore settimanali o Secondarie funzionanti a 30 ore settimanali; fornitura del pasto al docente di sostegno; fornitura del pasto a 2 docenti della Scuola dell’infanzia per ciascuna sezione; fornitura del pasto al Personale ATA che collabora alla gestione del servizio mensa, ecc.) senza però che questo possa essere reclamato come diritto.

Si precisa che, in questi casi, il Comune non riceverà alcun rimborso dal Ministero.

I documenti citati sono consultabili sul sito www.anci.lombardia.it / Sezione Circolari, in allegato alla presente.

Cordiali saluti.

Loredana Poli
Presidente Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia

Gianpiera Vismara
Coordinatrice Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia

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