Il 2020 doveva essere l’anno dell’accertamento esecutivo: un unico atto che costituisce anche titolo idoneo al recupero coattivo delle somme dovute, istituto introdotto nel campo dei tributi locali dalla legge di bilancio (comma 792) a partire dal 1° gennaio 2020, con riferimento ai rapporti pendenti a tale data, similmente a quanto già previsto per le entrate erariali. Purtroppo, l’obiettivo di rendere più efficace l’attività di riscossione degli enti locali è stato procrastinato dalle intricate disposizioni in tema di sospensione dei termini procedurali, contenute nelle normative emergenziali adottate: dapprima con quanto previsto dal decreto “Cura Italia”, poi con il decreto “Rilancio” e successivamente con il decreto di “Agosto”. Il Governo, infatti, è più volte intervenuto sospendendo un’ampia gamma di versamenti fiscali e contributivi, di ritenute, tributi e contributi e differendo varie scadenze, creando in alcuni casi norme poco chiare e in contrasto tra loro. Oggi gli enti si trovano a fare i conti con diverse scadenze e limiti normativi che li pone addirittura di fronte al dubbio di poter emettere i propri accertamenti tributari, con le conseguenti ripercussioni sui bilanci, anche alla luce della sostanziosa riduzione delle entrate locali.
Interviene: Giandomenico Casarini, Funzionario Responsabile Tributi Comune di San Donato Milanese
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