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Comuni frontalieri, Guerra: Obiettivo è tutelare i lavoratori e garantire la continuità delle risorse per i Comuni

30 Novembre 2022

Approvato disegno di legge di ratifica accordo tra Repubblica Italiana e Confederazione Elvetica su imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri

“Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 24 novembre, ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Elvetica relativo all’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri in sostituzione del precedente accordo del 1974, ad oggi vigente. Nei prossimi giorni in Senato, le Commissioni Esteri e Finanze inizieranno l’esame del disegno di legge. L’auspicio è che in fase di conversione in legge, siano inserite nel testo le osservazioni e richieste avanzate dall’Associazione dei Comuni Italiani di Frontiera (ACIF), che condivido pienamente. Una condivisione di intenti che ha come punto di partenza l’accordo triennale che come Presidente di Anci Lombardia ho siglato, nel 2021, con il Presidente dell’Associazione Comuni Italiani di Frontiera (ACIF) e Sindaco di Laveno Ponte Tresa (Va) Massimo Mastromarino, con l’obiettivo di coordinare nella maniera più proficua ed efficace le istanze dei Comuni di frontiera nell’interlocuzione con i diversi livelli istituzionali. Una necessità quanto mai attuale ancora oggi.”

Così il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra ha commentato l’approvazione del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Elvetica relativo all’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri e le istanze presentate dall’ACIF in Senato.

“Occorre innanzitutto garantire in via strutturale ai Comuni di frontiera le risorse finanziarie, attraverso trasferimenti dallo Stato in conto capitale e in parte corrente (quest’ultima elevata fino al limite massimo del 50% dell’importo annualmente attribuito), assicurando che non vi siano riduzioni delle risorse attualmente disponibili derivanti dal versamento dei ristorni da parte dei Cantoni in applicazione dell’Accordo del 1974 e pari, con riferimento all’anno 2019, a 89.000 milioni di euro.

E’ necessario rivedere i termini e le modalità di determinazione dei Ristorni confermando ed estendendo l’attribuzione diretta ai Comuni ed è essenziale finanziare progetti di sviluppo economico e sociale nei Comuni dell’area di Frontiera, a valere sulle eventuali maggiori entrate derivanti dall’applicazione dell’Accordo.

Occorre insieme lavorare, con le associazioni sindacali, per giungere allo Statuto dei lavoratori frontalieri e tutelare le loro condizioni economiche, fiscali e previdenziali.

Complessivamente è quindi necessario che venga riconosciuta la specificità e il ruolo dei Comuni di Frontiera circa le problematiche transfrontaliere oggetto dell’accordo in discussione, includendo ANCI e ACIF nella Commissione mista prevista dall’art.6, comma 1, del nuovo accordo fiscale.”

 

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