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SANITA'

Legge 23, Anci Lombardia presenta le sue osservazioni su sviluppo del sistema sociosanitario lombardo

16 Giugno 2021

L’intervento del Presidente di Anci Lombardia in Commissione Sanità

“Il Documento che presentiamo oggi è il contributo di Anci Lombardia alla revisione della legge 23 ‘Evoluzione del Sistema Sociosanitario Lombardo’ a conclusione del quinquennio di sperimentazione. È il frutto del lavoro di ascolto degli amministratori locali in una fase difficile e complessa, un documento nato attraverso un confronto sentito e ampiamente condiviso a cui teniamo particolarmente”.
 
Coì il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra ha aperto il suo intervento nel corso dell’audizione presso la III Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo, mercoledì 16 giugno 2021, in merito alle determinazioni sulle linee di sviluppo dell’assetto del sistema socio sanitario lombardo delineato dalla legge regionale 11 agosto 2015, n. 23 – approvate con DGR n. 4811 del 31 maggio 2021.  
 
Prima di passare alle proposte di Anci Lombardia sul tema dello sviluppo del sistema sociosanitario lombardo, il Presidente Guerra ha voluto fare il punto sul ruolo dei Sindaci e dei Comuni quali interlocutori qualificati e privilegiati nei confronti della Regione su temi sui quali sono costantemente sollecitati dalle proprie comunità.
 
“Durante le fasi più drammatiche della pandemia, i Comuni, quale istituzione più prossima al cittadino e più in grado di conoscerne e rappresentarne i bisogni e le necessità, hanno saputo reagire cercando di produrre il massimo dello sforzo possibile, ottimizzando le risorse dei bilanci, riorganizzando servizi e interventi, rivitalizzando le collaborazioni con le reti di prossimità, grazie alla preziosa collaborazione degli enti di terzo settore. Inoltre i comuni hanno dimostrato ancora una volta di essere sempre pronti a mettere a disposizione proprie risorse, economiche, umane e professionali, per concorrere alla migliore risoluzione di problemi, d’intesa con gli altri enti e organismi territoriali. 
 
A ragion veduta dunque i Comuni si pongono quali interlocutori qualificati e privilegiati nei confronti della Regione su temi sui quali sono costantemente sollecitati dalle proprie comunità; per ribadire la centralità dei Comuni, ANCI Lombardia ha voluto realizzare nel mese di febbraio u.s. una giornata di approfondimento dal titolo “Dalla Sanità alla promozione della Salute: un nuovo paradigma per lo sviluppo del welfare locale” nella quale l’Associazione ha promosso il confronto con i rappresentanti del Sistema delle Autonomie, dei Sistemi Sociosanitario e Socioeconomico, delle Parti Sociali e del Terzo Settore. 
 
Anche con questo evento, si è inteso richiamare una considerazione fondamentale riguardo al ruolo dei Comuni. Nelle città e nei comuni risiede uno snodo essenziale per incidere sui determinanti della salute, che non sono solo l’accesso e la qualità delle cure, ma vanno dall’ambiente, allo sport, dall’alimentazione al disagio ed alle disuguaglianze economiche e sociali, all’informazione, all’organizzazione dei modi e dei tempi di lavoro e di vita. E tutto questo rimanda al governo ed alla cura degli interessi generali di una comunità, che costituiscono la ragion d’essere ed il ruolo dei Comuni. 
 
Un ruolo che occorre recuperare, in quanto centrale nella definizione delle linee di sviluppo delle comunità in termini di obiettivi di salute complessiva; se dunque l’approccio one health è uno dei principali motori della revisione della legge 23, ai Sindaci va riconosciuto un ruolo decisivo rispetto ai percorsi di programmazione, nei quali si compiono le scelte e si costruiscono politiche e strategie che agiscono sui determinanti della salute complessiva, nella sua accezione più ampia, che comprende e va oltre la cura. 
 
Chiediamo dunque un cambio di paradigma sostanziale: i comuni devono “esserci” non perché esprimono il desiderio di essere coinvolti ma perché sono essenziali al sistema, alla definizione della governance complessiva, con la necessità di una giusta attenzione, dentro la costruzione delle architetture programmatorie ed organizzative, alle diverse peculiarità dei comuni lombardi”.
 
Il Presidente Guerra ha poi relazionato sulle osservazioni di Anci Lombardia in merito alle linee di sviluppo dell’assetto socio sanitario lombardo delineato dalla legge 23/2015, che riguardano:
- La riorganizzazione e il potenziamento del sistema territoriale socio-sanitario
- L’integrazione socio-sanitaria e l’integrazione delle politiche
- La rappresentanza dei Comuni nelle ATS e ASST: le relazioni istituzionali
- ATS e ASST: il rapporto tra programmazione e gestione
- La procedimentalizzazione qualificata
 
In conclusione del suo intervento, il Presidente Guerra ha sottolineato la necessità per Anci Lombardia di esprimersi rispetto al testo del PDL vero e proprio che costituirà la base di ulteriore e più approfondito confronto. “A tal proposito – ha sottolineato Guerra - oltre a quanto già presentato nelle linee regionali, occorrerà entrare meglio nel merito di quale sarà la governance complessiva del sistema, e di quale ruolo avranno in essa gli enti locali, quali saranno le declinazioni organizzative più specifiche e quale sarà il peso della rappresentanza dei Sindaci lombardi; come verrà assicurata la centralità del benessere e della salute delle comunità locali; quale ruolo avranno i Comuni nell’individuazione dei siti per l’istituzione di Ospedali di Comunità, Case della Comunità e Centrali Operative Territoriali (COT), etc.
 
Questi ed altri temi – ha concluso - restano ancora da approfondire in un percorso che richiede di intensificare e sostanziare il confronto con le rappresentanze degli enti locali e sul quale ANCI Lombardia, insieme ai Comuni Lombardi, è pronta a dare il proprio contributo”.
 
In allegato le Osservazioni di Anci Lombardia inviate alla III Commissione.
 
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