“Ringrazio Legambiente a nome di Anci, del presidente Decaro e della Commissione istruzione per questo utile strumento, compilato grazie alla collaborazione dei Comuni capoluogo, che ci aiuta a capire quali sono le aree di miglioramento possibili e quali le debolezze e criticità del sistema scuola”.
È quanto ha affermato l’assessora all’istruzione del Comune di Bergamo in rappresentanza di Anci, Loredana Poli, intervenuta in video collegamento alla presentazione del XXI Rapporto Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi che fa il punto sullo stato di salute di oltre 7 mila edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia.
“La direzione verso la quale andare – ha proseguito Poli – è quella di edifici scolastici sostenibili, con spazi ampi e versatili. L’ampiezza degli spazi è stato uno degli aspetti che la pandemia ha maggiormente fatto emergere, necessaria per garantire la vivibilità e la sicurezza degli stessi. Le scuole devono essere luoghi tecnologicamente adeguati e aperti alla città, ad una città inclusiva che educa”.
Nel suo intervento l’assessora ha ricordato il ruolo decisivo svolto dai Comuni per uscire dalla prima fase della pandemia. “Il 2020 è stato un anno difficile, abbiamo lavorato molto per far ripartire le attività in sicurezza modificando alcuni standard come quello relativo al servizio della mensa scolastica. A Bergamo, ad esempio, abbiamo organizzato il ‘pasto in classe’: investendo risorse aggiuntive siamo riusciti a servire i pasti nel modo quasi tradizionale. E proseguiremo anche quest’anno”.
Quello delle mense, tema trattato anche nel Rapporto Legambiente, è un settore fondamentale, come ricordato dalla stessa Poli, su cui “prevediamo di raggiungere la percentuale del 100% di alimenti bio nelle nostre mense entro il prossimo anno scolastico”. Impegno a cui si affianca quello per la lotta allo spreco alimentare e l’attenzione anche agli aspetti sociali dell’agricoltura e dello sviluppo di una filiera locale per la produzione bio. Azioni che il Comune di Bergamo ha inserito nella sua food policy.
Nei Comuni esistono dunque molte buone pratiche, ma come si passa da una buona pratica ad un’azione di sistema?
“La scuola – ha spiegato l’assessora – è in grado di presentare progetti avanzati su vari temi, ma spesso restano solo buone pratiche perché non abbiamo ancora la capacità di far in modo che esse possano incidere a livello nazionale. C’è bisogno di un’azione di sistema, su cui Anci è impegnata, perché vi sia un intervento normativo più chiaro, con protocolli dettagliati che individuino le responsabilità in capo a Comuni e scuola per una più stretta collaborazione e per una ottimizzazione delle risorse”.
A Bergamo, ad esempio, è nato un Tavolo di governance tra dirigenti scolastici e Comune: “in questo modo – ha concluso – programmiamo insieme una serie di interventi con risorse concertate. C’è bisogno di città e scuole inclusive con una programmazione degli investimenti quanto più condivisa possibile”.