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#ANCI2020

Dialogo con il governo, Boccia: “I diritti universali non più compressi da vincoli di bilancio”

19 Novembre 2020

“Con il Presidente del Consiglio Conte abbiamo definito, in questo anno che non dimenticheremo facilmente, i Sindaci come sentinelle della Repubblica, unica possibilità di interpretare la nostra Costituzione come il Presidente Mattarella ci ricorda. Se non ci fosse stata leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali non saremmo riusciti a gestire la pandemia sul piano sociale, economico e sanitario”. E’ Francesco Boccia, Ministro degli Affari Regionali, a chiudere l’ultima sessione della XXXVII Assemblea annuale Anci.

“Grazie a tutti i Sindaci – ha puntualizzato il Ministro – perché a mani nude hanno fatto tutto quello che era possibile fare e anche di più. Hanno rinunciato al potere di ordinanza evitando che ci fosse confusione nei momenti più difficili e ad oggi, con il vostro contributo, siamo riusciti a distribuire 2 miliardi di materiali per contrastare la pandemia. Lo Stato non si è mai fermato inventando un modello organizzativo che ci siamo dato in corso e che ha funzionato. Grazie al confronto con voi abbiamo anche una legge di bilancio diversa rispetto al solito, frutto anche dell’enorme numero di Conferenze Unificate svolte e ancor prima della sua approvazione abbiamo stanziato oltre 6 mld di euro a favore degli enti locali. Il mondo dopo il covid non sarà più come prima ma un mondo nel quale abbiamo una certezza comune: il punto fermo è che i diritti universali non potranno più essere compressi dai vincoli di bilancio. Non solo sanità e scuola dovranno essere più rafforzate, ma anche servizi alla persona, trasporti, assistenza, guarda caso i livelli essenziali che i sindaci chiedono da anni. Le risposte alle 10 proposte Anci devono far parte di un programma collettivo, per l’intero Paese e questa manovra economica, che arriva in Parlamento con 38 mld di euro e guarda al futuro, sarà il punto di partenza”.

“Le risorse per i Comuni in questi anni sono aumentate nell’ottica della ripresa economica e della ripartenza degli investimenti. Nella nuova programmazione potremo contare sule risorse del Recovery Fund e bisognerà utilizzare al meglio questo strumento per colmare eventuali lacune e peculiarità territoriali”. Così la viceministra dell’Economia e Finanze Laura Castelli nel suo intervento alla XXXVII Assemblea annuale dell’Anci giunta alla giornata conclusiva dei suoi lavori.

“Sono contenta del rapporto che in questi anni abbiamo creato con i Comuni, grata per la collaborazione istituzionale che ha permesso di portare avanti provvedimenti importanti, dalla riforma della riscossione all’unificazione tasse fino a risorse ulteriori provenienti da fondi recuperati. La pandemia ha ancor di più intensificato il nostro lavoro e il sistema di monitoraggio messo in atto ci permette di sapere cosa accade nelle casse dei Comuni in questa situazione emergenziale. Stiamo scrivendo insieme una pagina nuova e il percorso intrapreso non è finito. Insieme stiamo trasformando la modalità di lavoro da fare insieme nonostante il difficile momento”.

Sulle innovazioni in corso nella Pubblica amministrazione italiana si è soffermata la ministra della Fabiana Dadone. “Dobbiamo rendere la Pa attrattiva per i giovani che devono vedere la macchina dello Stato non solo come soluzione per il posto fisso, ma come luogo di realizzazione delle aspettative di vita”, è il suo auspicio. “Ecco perché ho insistito che la Scuola nazionale dell’amministrazione faccia il corso-concorso ogni anno, per dare prospettive certe ai nostri ragazzi”.
Secondo Dadone “non serve solo avere tanti giovani nella macchina dello Stato. Serve un approccio giovane. Serve vedere il mondo in modo diverso e ciò si collega al tornare a vivere i piccoli borghi, ma anche alla necessità di riconcepire l’organizzazione del lavoro; per questo puntiamo sul lavoro agile. Anche i giovani – ha fatto notare – hanno diritto a bilanciare tempi di vita e di lavoro, per questo la Pa deve offrire una modalità di lavoro differente, per vivere i borghi, ma anche le città in modo diverso”.
La stessa ministra ha sottolineato che si sta accelerando per colmare il digital divide per indirizzare e accompagnare meglio il cambiamento. “Oltre al lavoro sulla banda ultra larga, vanno ripensati in digitale i passaggi del back office per snellire gli oneri burocratici”, ha concluso.

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti ha invece rivolto un pensiero alla situazione che stanno vivendo gli adolescenti chiusi in casa e costretti alla didattica a distanza. “In questo momento il tema dell’adolescenza è prioritario. Chiedo ai Comuni ed agli enti locali di collaborare per capire come ricostruire quelle reti e occasioni educative, anche non formali, per supportare i percorsi educativi scolastici e per recuperare quel gap che si sta creando in questa generazione”, ha affermato. A loro dobbiamo restituire strumenti di concretezza per poter immaginare il loro futuro”.

Citando i risultati di un’recente indagine dell’Istituto Toniolo, Bonetti ha sottolineato come “i giovani italiani hanno avuto un peggioramento delle aspettative molto più significativo rispetto a quelli europei. Per questo – ha aggiunto la Ministra – la prima cosa che abbiamo voluto fare come governo è stata l’approvazione del Family Act”. Questo provvedimento “non è solo una riforma volta alle famiglie già costituite, ma investe nella scelta coraggiosa dei giovani e delle donne per promuovere un accompagnamento delle scelte che i giovani possono fare”.

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