“Cambiare stili di vita per superare la crisi” è il titolo dell’ultimo panel di confronto della seconda giornata dell’Assemblea Anci 2020.
Presente tra i relatori il Sindaco di Monza Dario Allevi, da poco nominato Delegato nazionale Anci per l’istruzione e le politiche educative.

Considerando il ruolo del primo cittadino di Monza nell’Associazione nazionale dei Comuni, la giornalista Maria Latella, moderatrice dell’incontro, ha stimolato Allevi sul tema dell’istruzione, portandolo a ripercorrere quanto fatto nei mesi della pandemia sul fronte scolastico.
Allevi ha evidenziato che “la mia esperienza in campo scolastico è stata un’esperienza che ha visto il Comune al lavoro per diversi mesi per cercare di allestire e preparare le scuole di primo grado per ospitare i ragazzi al rientro il 14 di settembre. Abbiamo messo in campo una serie di interventi al fine di permettere ai ragazzi di tornare a scuola nella massima sicurezza, poi i contagi sono decisamente aumentati anche all’interno della città, anche se i dati in possesso mi dicono che le misure adottate hanno fatto sì che non ci fossero veri e propri focolai all’interno della scuola, ed è per questo che mi sono battuto quando i Dpcm che si sono susseguiti hanno imposto di adottare la didattica a distanza prima alle superiori e poi negli ultimi due anni delle scuole medie, perché secondo i dati, al di là dell’importanza per i ragazzi di fare la scuole in presenza in un aula con i professori davanti a loro, non avevo la sensazione che lì avvenisse i contagi tra i giovani e giovanissimi. I contagi invece avvenivano altrove, come negli assembramenti pomeridiani o alla sera, e lì sì ci sono stati diversi problemi che abbiamo fatto fatica a contenere. Nella scuola tutto sommato funzionava bene.”

All’incontro ha partecipato anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha delineato il futuro scenario della sanità italiana, sul quale Allevi ha dichiarato di sposare “completamente quanto ha auspicato il Ministro, perché il futuro è legato alla medicina di prossimità e all’assistenza domiciliare. Ma come è stato detto, c’è bisogno di una grande riforma della salute per arrivare a dei risultati importanti che vadano in quella direzione.”