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Sprechi e dissesti della Pubblica amministrazione

17 Dicembre 2009

Ecco i primi numeri forniti dall'ANCI sui costi della politica - Il peso dei ministeri e di uno Stato sempre più debitore nei confronti dei Comuni (n. 1 allegato)

I comuni sono la vera risorsa per rispondere ai bisogni dei cittadini; i comuni non sono - come la Finanziaria sta a rappresentare - enti spreconi di denaro pubblico. Il presidente Sergio Chiamparino ha ribadito il no netto dei Comuni alla finanziaria evidenziando che, per poter riprendere il confronto il Governo accolga tre richieste ritenute "minime": l'abolizione per il 2009 delle sanzioni per i comuni che sforano il Patto di stabilità; il rinvio al 2011 delle norme ordinamentali inserite "all'ultimo momento e senza che se ne sapesse nulla" sui costi della politica e la certezza che i risparmi fatti grazie al comparto tornino ai comuni.

I Comuni faranno partire una campagna di informazione attraverso spot radiofonici e televisivi che rettifichi l'immagine che si vuol dare ai cittadini di queste amministrazioni.

È nelle intenzioni dell'Anci fare chiarezza tant'è che già da oggi ha divulgato alcuni dati significativi (scaricabili in allegato). Vediamoli in sintesi:  

 

RISANAMENTO CONTI PUBBLICI - Rispetto al peggioramento del deficit della pubblica amministrazione osservato nel 2008 di quasi 20 miliardi di euro rispetto al 2007, il deficit dei Comuni si è ridotto di oltre 1,2 miliardi di euro. A partire dal 2004 da registrare un miglioramento del saldo di bilancio dei Comuni di oltre 2,5 miliardi di euro, contro quello dell'intera pubblica amministrazione pari a 5,5 miliardi di euro. Nel quinquennio 2004-2008 la spesa è aumentata in ogni comparto della pubblica amministrazione in rapporto al PIL, per un valore complessivo di 1,2 punti percentuali; per regioni (al netto della Sanità) e Comuni, si è invece registrata una frenata di 2 decimi della spesa complessiva. Per quanto riguarda la pressione fiscale, a fronte dell'aumento di oltre 2 punti percentuali registrato dall'intera Pubblica amministrazione nel quinquennio 2004-2008, interamente ascrivibile allo Stato e agli Enti previdenziali, i Comuni hanno registrato una riduzione del carico fiscale di circa 2 decimi.

 

COMUNI CREDITORI DELLO STATO - I Comuni denunciano il ritardo di almeno due anni dei costi sostenuti per gli uffici giudiziari. La copertura delle spese da parte dello Stato non supera mai, o quasi, l'80% annuo, il che significa una mancata copertura di 60 milioni. Vi è poi l'addizionale sui diritti di imbarco aeroportuale che per l'anno 2008 vale 301 milioni di euro. Nonostante si continui a chiamare addizionale comunale, ai comuni sono arrivati appena 9 milioni di euro. Il resto va ad Alitalia, ai vigili del Fuoco e alla sicurezza degli impianti.

 

COSTI POLITICA -  In media, nei Comuni capoluogo c'è un dirigente ogni 52 lavoratori; mentre al Ministero dell'Economia il rapporto è di 1 dirigente ogni 22 dipendenti, al Ministero dell'Ambiente si sale a 1 dirigente ogni 13 dipendenti, allo Sviluppo Economico 1 ogni 11 e alla Presidenza del Consiglio (dove non sono rari i casi di dirigenti che dirigono uffici costituiti esclusivamente da loro stessi) si raggiunge il dato di 1 dirigente ogni 7 dipendenti.

Alla Presidenza del Consiglio, dove lavorano circa 1.500 dipendenti, ci sono 115 tra Capi Dipartimento e Direttori Generali; mentre nei Comuni con lo stesso numero di dipendenti i dirigenti sono mediamente 12. La retribuzione media nel comparto Enti Locali è pari a 29.000 euro, mentre alla Presidenza del Consiglio è 45.000 euro. Inoltre, i dipendenti dei Comuni sono il 12% del totale dei dipendenti pubblici e la loro retribuzione “pesa” per l'11% sul totale.

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