C'è sicuramente un legame tra il 30% del calo di investimenti registrato dall'edilizia e il 30% in meno degli investimenti che i comuni lombardi hanno registrato negli ultimi anni in seguito alla drastica riduzione delle risorse da parte dello stato e ai vincoli imposti dal patto di stabilità. Investimenti finalizzati non a speculazioni ma alla realizzazione di opere necessarie ai cittadini, dalle infrastrutture stradali e di trasporto, all'edilizia pubblica, soprattutto le scuole.
Lo dichiara il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, intervenuto oggi all'assemblea di Assimpredil Ance, commentando la relazione del presidente dell'associazione dei costruttori, Claudio De Albertis.
"Soprattutto in questa fase in cui si stanno ridisegnando le autonomie locali - aggiunge Scanagatti - i comuni devono essere messi nelle condizioni per tornare ad avere un ruolo importante nel rilancio dell'economia locale, da sempre volano per quella nazionale e per l'edilizia, asse portante del sistema economico dell'Italia".
"Ma dalla crisi usciremo - commenta ancora il presidente di Anci - se sapremo cogliere le sfide che anche Ance e il presidente De Albertis con la sua relazione hanno dichiarato di essere pronti a cogliere. Bisogna puntare sull'innovazione interna alle imprese edili, di prodotto e di processo per raggiungere gli obiettivi ambientali; mettere in cima alle priorità il recupero delle aree dismesse e delle aree inutilizzate, soprattutto periferiche, anzitutto come risposta all'emergenza abitativa dei giovani e all'eccessivo consumo di suolo, e rendendo meno complessi gli interventi in tali aree. E poi la legalità e la trasparenza devono essere sempre sopra ogni cosa".
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