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Scanagatti: ''forte preoccupazione sulla Legge di stabilità''

24 Ottobre 2014

Per il Presidente di Anci Lombardia "altri tagli metterebbero i comuni al tappeto"

“I comuni condividono l’impostazione espansiva della legge di stabilità, perché può rimettere in moto gli investimenti riducendo i vincoli imposti dal patto. Ma altri tagli alla spesa corrente, come quelli previsti dalla manovra, metterebbero al tappeto i comuni che non saprebbero più come garantire servizi essenziali. Tagli così drastici comincerebbero ad avere serie ripercussioni anche su molti uffici che svolgono importanti funzioni nei confronti di decisivi settori dell’economia locale legata alle opere pubbliche, all’innovazione, alla fornitura di beni e servizi, rendendo di fatto in parte vane le aperture sulla riduzione dei vincoli del patto di stabilità”. Lo dichiara il presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, che per lunedì prossimo ha riunito l’Ufficio di presidenza dell’associazione per discutere dell’impatto della legge di stabilità, anche in vista dell’incontro tra Anci nazionale, guidata dal presidente e sindaco di Torino, Piero Fassino, e il governo, previsto per settimana prossima. “I comuni lombardi - aggiunge Scanagatti -, tra vincoli imposti dal patto e riduzione dei trasferimenti, negli ultimi 3 anni hanno contributo al risanamento della finanza pubblica con più di 2 miliardi. Gli investimenti generati dagli enti locali sono diminuiti del 30% dal 2010 a oggi. L’alternativa ai tagli non può essere l’aumento della fiscalità locale, già elevata e che comunque è molto inferiore a quanto è stato tolto ai Comuni in questi anni, perché non sarebbe più sostenibile dai cittadini. Chiediamo una consistente riduzione dei tagli e un revisione degli interventi di natura contabile che comporteranno una ulteriore stretta alla possibilità per i comuni di impiegare risorse proprie per finanziare servizi fondamentali ai cittadini”.
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