Il finanziamento alla spesa sociale dei comuni lombardi è passato da 54 a 25 milioni di euro per quanto riguarda il fondo nazionale delle politiche sociali. A questo si somma l’azzeramento (da 56 milioni di euro di partenza) del fondo nazionale per le non autosufficienze. Da parte della Regione i fondi sono calati da 85 milioni a 70, dopo che un confronto serrato, portato avanti da ANCI Lombardia, ha scongiurato l’ipotesi iniziale di un taglio a 40 milioni.
“Sono cifre che purtroppo parlano da sole – commenta il Presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana, che ha aperto a Varese il convegno ‘Fare fronte alla crisi’, dedicato alle politiche sociali – Ma la cosa più grave è che questi tagli giungono in un momento che vede invece aumentare il bisogno dei cittadini, per la crisi, per l’invecchiamento della popolazione, per l’insorgere di situazioni di marginalità”.
“Di fronte a questi tagli occorrerà ripensare il welfare, e non ci aspettano scelte facili. Sarà indispensabile attivare almeno una programmazione triennale in cui sia presente anche l’individuazione dei livelli minimi di assistenza per il sociale, allo stesso tempo ottimizzare al massimo il funzionamento delle strutture, nella speranza che il passaggio dalla spesa storica ai costi standard non si riveli un boomerang per quanti erogano servizi di qualità”..
La Regione ha stanziato 40 milioni di euro per l’assistenza domiciliare integrata, che saranno però gestiti dalle Aziende sanitarie locali, mentre i sindaci chiedono di avere adeguata voce in capitolo sul loro utilizzo, visto che la tematica pone in stretta relazione il settore sanitario con quello sociale.
“Chiediamo che una modesta parte della spesa sanitaria regionale, che fino a oggi è rimasta al di fuori del Patto di stabilità, possa essere dirottata sulle politiche sociali dei Comuni, che spesso ne rappresentano la continuazione nel tempo” – conclude Fontana.
“Occorre inoltre ripensare il tema della compartecipazione delle famiglie con reddito e patrimonio elevato alle spese di assistenza per la non autosufficienza e le gravi disabilità – aggiunge il Vicepresidente di ANCI Lombardia Giorgio Oldrini -. Con le risorse oggi a disposizione non possiamo fare più fronte alle richieste di tutti. Crediamo sia una questione di giustizia sociale chiamare le famiglie più abbienti a compartecipare alle spese di assistenza dei loro congiunti, consentendo ai Comuni di concentrare le risorse principalmente sulle fasce di popolazione in difficoltà economica”.
“In un momento di difficoltà per i Comuni – conclude il Vice Presidente di ANCI Lombardia Giulio Gallera – ANCI ha messo in campo tutto il suo impegno: abbiamo chiesto alla Regione che le politiche sociali restassero una priorità, ottenendo il reintegro parziale dei fondi, e il convegno di oggi ci vede impegnati alla ricerca di nuovi modelli di governance delle politiche sociali, che ci aiutino a trovare la strada per continuare a offrire servizi ai cittadini”.