“Il sistema presentato è un valido strumento di lavoro per gli amministratori locali, ma ogni decisione politica sulla spesa spetta agli organi democraticamente eletti dai cittadini e non può prescindere dalla disponibilità effettiva delle risorse, che per gli enti locali si sono molto assottigliate con le spending review degli ultimi tre anni”. E’ quanto sottolinea il presidente dell’Anci, Piero Fassino, intervenuto alla presentazione della Banca dati sui costi standard ‘OpenCivitas’ svoltasi questa mattina presso il ministero dell’Economia, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, del sottosegretario al dicastero di via XX settembre, Pierpaolo Baretta, e del commissario governativo alla spending review, Carlo Cottarelli.
La Business intelligence dei fabbisogni standard ‘OpenCivitas’ è uno strumento informativo generale che trae origine dal Dlgs 216/2010 con cui è stata affidata al Sose ed all’Ifel la definizione dei fabbisogni standard per gli enti locali. Utilizzando i dati forniti da Comuni, Province ed Unioni di Comuni, attraverso appositi questionari, opportunamente ‘filtrati’ con informazioni desumibili da fonti ufficiali, è stata costruita una nuova banca dati che per la prima volta in Italia, consente l’analisi dettagliata degli output e degli input, delle modalità di gestione e delle scelte organizzative adottate nel processo di produzione dei servizi da parte dei governi locali.
Nel sottolineare la valenza del lavoro svolto, il presidente dell’Anci si augura che le informazioni della banca dati, al momento riferiti al 2010, siano aggiornati, visto che “l’incidenza maggiore degli interventi di spending review è del triennio 2011-2013: spero – dice rivolto al commissario Cottarelli – che il governo non prenderà le sue decisioni sui tagli in base a queste tabelle”.
Ma per Fassino c’è di più: la banca dati ‘fotografa’ solo le funzioni fondamentali e in nessun modo tutte quelle funzioni che di fatto gravano sui Comuni. “Mi riferisco al costo sostenuto per la gestione dei flussi di immigrati che non sono considerati minimamente nella spesa sociale, così come ai temi ambientali su cui i cittadini ci chiedono sempre di più di intervenire”, aggiunge. Per finire con gli investimenti culturali che “in linea con quanto dichiarato dagli ultimi due premier, Letta e Renzi, nei loro discorsi programmatici in Parlamento, sono anche per gli enti locali un' importante leva di sviluppo locale”.
Infine, Fassino ribadisce la necessità di rendere disponibili in modo effettivo le risorse finanziarie per gli enti locali. “Abbiamo bisogno di capire la determinazione chiara delle risorse su cui applicare i parametri definiti a ‘tavolino’”. Un discorso che, per il leader dei sindaci, passa dalla definizione dei tributi propri per i Comuni, dal superamento del patto di stabilità e dalla continuità dei trasferimenti finanziari agli enti locali.
Da parte sua il sottosegretario Delrio pone l’accento “sull’operazione di grande trasparenza realizzata con la banca dati, che concretizza un pezzo importante del federalismo amministrativo”. Tutto va nel solco della trasparenza e della responsabilità scelta come linea dal governo, “come dimostra anche il sistema Opensiope appena adottato sui dati di pagamento degli enti locali”. Un passaggio questo dei fabbisogni standard che per Delrio consentirà "di abbandonare la sciagurata idea dei ‘tagli lineari’ per adottare strumenti più mirati ed efficaci per la gestione della spesa”.
E proprio per rendere il sistema dei fabbisogni standard il più trasparente possibile, la banca dati, ora consultabile solo dagli enti locali, sarà disponibile per tutti i cittadini entro la fine del mese di ottobre. “E’ un impegno che mi sento di assumere formalmente”, afferma il sottosegretario all’Economia Baretta recependo l’auspicio formulato dal suo collega Delrio