“I Comuni italiani tornano a manifestare il loro profondo disagio perché, a dispetto di molte promesse e di quasi quotidiani riconoscimenti dell’assoluta necessità di alleviare vincoli di bilancio e strette finanziarie che ne stanno paralizzando l’attività, non si è ancora concretizzato alcun serio intervento che possa dare respiro ad una situazione che rasenta l’asfissia”. E’ quanto afferma Guerini, delegato Anci al Welfare e Sindaco di Lodi, che mercoledì prossimo sarà in piazza a Milano con i suoi colleghi per protestare contro l’estensione del patto di stabilità ai comuni tra i 1000 e 5000 abitanti
Guerini sottolinea come i temi in campo, pur essendo ormai noti, rimangono inspiegabilmente inevasi: da “un Patto di Stabilità troppo penalizzante, che chiede agli enti locali di creare crescenti surplus di cassa mentre il resto dello Stato produce deficit, impedendo di utilizzare persino le risorse disponibili e riducendo drammaticamente gli investimenti in opere pubbliche; ad un’autonomia finanziaria solo nominale, perché al taglio dei trasferimenti statali (ormai ridotti a importi residuali) corrisponde una fiscalizzazione (a partire dall’Imu) che sfugge completamente alla libera determinazione dei Comuni”; senza dimenticare il “welfare locale chiamato a fornire risposte tempestive a bisogni emergenti, nuove forme di povertà e marginalità sociale, senza averne gli strumenti ed in presenza di un sostanziale azzeramento del Fondo Nazionale per le politiche sociali”.
Secondo il delegato Anci al Welfare, ad “accomunare tutte queste crescenti difficoltà è poi una premessa di fondo che sta diventando sempre più spiacevole, ed è rappresentata dalla sempre più profonda distanza tra il sistema delle autonomie locali e lo Stato centrale, che interpreta le relazioni istituzionale in modo poco aperto e collaborativo: c’è una grande questione di lealtà tra i vari livelli del nostro ordinamento istituzionale da affrontare urgentemente, mentre in realtà – conclude Guerini - assistiamo continuamente a scelte unilaterali che vengono imposte senza confronto”.