Si chiamerà Trise (e si pagherà in quattro rate) la nuova imposta comunale che dal prossimo anno andrà ad accorpare la tassa sui rifiuti e la tassa per il pagamento dei cosiddetti servizi indivisibili. L’indiscrezione è riportata oggi da diversi quotidiani, tra i quali Il Sole24Ore, secondo cui il tributo comunale sarà gestito interamente dai Comuni e composto da due parti: la Tari sui rifiuti e la Tasi per gli altri servizi. Se la Tari sarà calcolata in base alla superficie calpestabile e al nucleo familiare, per la Tasi si prevedrebbe al momento un’aliquota base dell’1 per mille o da un corrispettivo di un euro al metro quadro (la scelta spetterebbe ai Comuni), che si sommeranno alle aliquote Imu e daranno vita al tetto massimo dell’imposizione. L’Imu, ad ogni modo, non sarà dovuta da parte dei possessori di prima casa (non di lusso).
Riguardo in particolare la Tasi, dovranno pagarla anche gli inquilini, in una misura che va dal 10 al 30% del totale. Mentre invece la parte relativa ai rifiuti verrà pagata solo da chi occupa l’immobile.
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