DOCUMENTO DEL DIRETTIVO DI ANCI LOMBARDIA E DEI SINDACI LOMBARDI
RIUNITI IL 2 MARZO 2009
Ribadito che
- i Comuni sono l’istituzione più vicina ai cittadini che può fronteggiare in modo efficace la crisi economica con investimenti che siano un volano per l’economia e con politiche sociali che sostengano famiglie e persone in difficoltà garantendo una comunità coesa e solidale
- i Comuni hanno partecipato più di altri comparti al risanamento della finanza pubblica essendo il comparto che ha realizzato un surplus rispetto all’obiettivo assegnato dal patto di stabilità
- la Corte dei Conti della Lombardia, nella sua “Relazione sulla situazione finanziaria degli Enti Locali della Regione Lombardia” riferita al 2007 evidenzia come gli investimenti siano diminuiti a causa del patto di stabilità
- risulta da tutti le analisi che I Comuni Lombardi sono virtuosi in rapporto a capacità di investimenti, costi generali e del personale, costi della politica
Si esprime profonda preoccupazione
- per i tagli ai trasferimenti, per la non ancora avvenuta completa compensazione ICI prima casa che vale 800 milioni a livello nazionale (circa 160 milioni in Lombardia), per i tagli al fondo delle politiche sociali, per la sopravvalutazione delle entrate presunte dell’ICI ex-rurale e della riduzione dei costi della politica
- per le straordinarie difficoltà con cui i Comuni devono confrontarsi a causa delle regole del patto di stabilità che comportano una difficoltà sempre maggiore ad effettuare investimenti (presumibilmente il 50% dei comuni lombardi non rispetterà il patto nel 2009)
Si esprime contrarietà
per le decisioni assunte che hanno ripianato gestioni deficitarie e di dissesto finanziario o hanno escluso dal rispetto delle regole del patto di stabilità alcuni Comuni senza modificare le regole per tutti lasciando così spazio a gravi fenomeni di irresponsabilità amministrativa che hanno contribuito ad indebolire in larghi strati dell’opinione pubblica il senso e il valore della solidarietà tra diverse aree del Paese
Si condivide
- la decisione di ANCI nazionale di sospendere le relazioni istituzionali col Governo in attesa di un confronto finalizzato al cambiamento delle regole del patto di stabilità
- l’appello lanciato alle forze politiche e sociali per una revisione delle regole del patto di stabilità che permettano di utilizzare gli avanzi e le alienazioni per effettuare investimenti e permettano di utilizzare i residui per pagamenti degli investimenti in corso
Si considera importante
- la definizione del federalismo fiscale come strumento per modernizzare il sistema Paese e per coniugare responsabilità ed autonomia delle amministrazioni locali dando così attuazione al titolo V della Costituzione
- la definizione all’interno del federalismo fiscale di un tributo proprio dei Comuni a partire da una unificazione e razionalizzazione delle diverse imposizioni oggi esistenti sugli immobili oltre alla compartecipazione all’IRPEF e da una leva fiscale che premi la gestione associata tra piccoli Comuni
- il superamento della spesa storica e la individuazione di costi standard sulla base delle migliori efficienze per l’individuazione delle risorse necessarie allo svolgimento delle proprie funzioni
Si chiede
- che unitamente al progetto di federalismo fiscale prosegua il confronto sul federalismo istituzionale per una riforma delle istituzioni nazionali e per una definizione delle funzioni proprie dei diversi livelli di governo in modo da evitare sovrapposizioni di compiti e ruoli e rispondere al principio di sussidiarietà verticale ed orizzontale
- che la Carta delle Autonomie sia il più possibile condivisa ed approfondisca le funzioni fondamentali di ogni livello di governo in modo che sia chiaro “chi fa che cosa”; la necessità di regole semplificate per i piccoli Comuni e l’incentivazione delle Unioni di Comuni e delle gestioni associate; una più netta ed articolata definizione della città metropolitana; la definizione più attuale dello status dell’amministratore locale in modo da incentivare al governo della cosa pubblica; il terzo mandato per i sindaci dei piccoli Comuni da consentire sin dal turno elettorale del 6-7 giugno 2009
Si esprima forte interesse
per la proposta lanciata dai sindaci del Veneto perché ai Comuni sia riconosciuto il 20% dell’IRPEF prodotta sul proprio territorio in attesa che il federalismo fiscale sia compiutamente a regime
Si valuta positivamente
il confronto avviato con la Regione Lombardia per la definizione di un patto di stabilità territoriale che abbia l’obiettivo di premiare gli Enti virtuosi, sostenere gli investimenti e far ritornare al comparto dei Comuni lombardi l’eventuale surplus raggiunto dal rispetto del patto di stabilità
Si considera EXPO 2015
una grande occasione sia in funzione anticiclica sia per aggredire i nodi strutturali del sistema lombardo sia per valorizzare le eccellenze storiche, artistiche, di ricerca presenti nei Comuni Lombardi si chiede al Governo e al Parlamento non solo la certezza di finanziamenti per la realizzazione di tutte le opere previste (essenziali, connesse e necessarie) ma anche di avere regole che permettano ai Comuni di utilizzare le risorse sia proprie che statali
Per tutte queste motivazioni
si rivolge un appello ai Parlamentari Lombardi
affinché si modifichino le regole del patto di stabilità permettendo ai Comuni di effettuare investimenti ed accelerare i pagamenti delle opere e dei servizi in corso e si dia risposta positiva alle richieste contenute in questo documento.