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Il Consiglio Comunale di Pantigliate scrive a Napolitano sul Patto si stabilità

4 Dicembre 2012

Preoccupazione in merito alle scuole da mettere in sicurezza e quindi, "se la situazione non mutasse in nessun modo, saremmo costretti, anche a tutela di noi stessi e di chi ci sta attorno, a declinare le nostre responsabilità circa la manutenzione scolastica"

Il Consiglio Comunale di Pantigliate ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sulle alla difficile gestione degli enti locali a seguito del rispetto del patto di stabilità che è stato trasmesso via lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Nella lettera gli Amministratori di Pantigliate si rivolgono al Capo dello Stato perchè ritengono "necessario portare alla Sua attenzione una delle ripercussioni più gravi che l’attuale contesto normativo comporta per noi amministratori locali. Ogni giorno ci troviamo a dover ascoltare richieste giuste e legittime avanzate da parte dei nostri cittadini, senza poterle soddisfare a causa delle varie norme che ci vincolano e che ci impediscono addirittura di utilizzare i fondi che avremmo a disposizione. Come amministratori siamo in “prima linea” e risultiamo, di fatto, l’organo dello Stato più a contatto dei cittadini. Lei può certamente immaginare la nostra frustrazione e la nostra amarezza di fronte all’impossibilità di far fronte alle necessità che ci vengono richieste".

La lettera si sofferma in particolare sul problema relativo alle scuole, poichè nel territorio "sono presenti alcuni plessi scolastici, che soddisfano i bisogni dalla scuola dell’infanzia, primaria e di secondaria di primo grado. In alcuni edifici sono necessari interventi di ordinaria manutenzione per garantire il giusto svolgimento delle attività didattiche in un ambiente sicuro e adatto a ragazzi e bambini. Tuttavia, i fondi che ci permetterebbero di intervenire sulle nostre scuole sono “bloccati” a causa del rispetto del Patto di stabilità".
Ecco quindi che il Consiglio Comunale si rivolge a Napolitano "in qualità di garante delle regole", perchè ritiene che "la norma più importante sia la sicurezza dei bambini e dei ragazzi nei luoghi dove trascorrono molte ore del proprio vivere quotidiano". I Consiglieri lanciano quindi una provocazione, chiedendo al Presidente della Repubblica "come potremo chiedere loro un domani di rispettare le norme e di diventare cittadini onesti se, fin da ora, il rispettare le leggi impedisce loro di frequentare una scuola adatta ben tenuta?".

A Napolitano i Consiglieri parlano chiaro, evidenziando che "se la situazione non mutasse in nessun modo, saremmo costretti, anche a tutela di noi stessi e di chi ci sta attorno, a declinare le nostre responsabilità circa la manutenzione scolastica, perché tutto ciò che era in nostro potere fare è stato fatto, e non possiamo, in alcun modo andare oltre. Se le leggi ci impediscono di fare il nostro dovere di amministratori (ma anche di genitori), dovremo riconsegnare la responsabilità a quelle leggi, ai loro promulgatori e ai loro garanti.  Non possiamo trovarci di fronte ad un bivio che preveda o il mancato rispetto di leggi “contabili”, o il mancato rispetto di norme di sicurezza".

La conclusione della lettera è chiara, i Consiglieri non vogliono "diventare il futuro “capro espiatorio” di malfunzionamenti che hanno origine in sedi diverse da quelle del nostro Comune".

Il messaggio è stato diffuso anche tra i genitori dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole di Pantigliate.

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