I Comuni garantiranno anche per i prossimi mesi la continuazione del servizio di trasporto e assistenza scolastica degli alunni diversamente abili che frequentano le scuole superiori, e si presenteranno alle rispettive Province le spese sostenute per il servizio, per ottenerne il rimborso. In base alle recenti sentenze del Tar infatti ai Comuni spetta l’organizzazione del servizio e alle Province il carico economico.
Questa è l’indicazione stabilita dal Consiglio Esecutivo di ANCI Lombardia riunitosi nei giorni scorsi, e comunicata a tutti i sindaci della regione. Da un monitoraggio effettuato da ANCI Lombardia, cui hanno risposto 962 dei 1544 comuni lombardi, emerge che le spese sostenute negli anni scolastici 2009/10 e 2010/11 dai Comuni per i servizi di assistenza scolastica degli alunni disabili ammontano a circa 15 milioni di euro, e che i primi due mesi dell’anno scolastico 2011/12 i Comuni hanno già speso 375 mila euro.
I Comuni hanno ribadito, da parte loro, l’assoluta impossibilità a far fronte con risorse proprie ai costi del servizio, visti i continui tagli decisi dalle recenti manovre economiche. “Oltre a questo – puntualizza il Presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana – se un Comune spende risorse pubbliche per svolgere una funzione non sua, rischia accertamenti e sanzioni da parte della Corte dei Conti, oltre a sottrarre risorse a servizi che deve comunque erogare. Naturalmente i Comuni, con senso di responsabilità, non intendono far pesare la situazione che si è creata sulle famiglie dei ragazzi, che devono anzi continuare a essere assistiti. Non appartiene alla nostra cultura. Continueremo ad assicurare il servizio, però ci riserviamo il diritto di esigere dalle Province, se necessario anche in sede legale, quanto ci è dovuto per il servizio prestato”.
“I Comuni hanno subito il dimezzamento del fondo per i servizi sociali e l’azzeramento di quello per le autosufficienze. I Sindaci hanno già tagliato ogni tipo di spesa, cominciando anni fa da quelle non fondamentali e arrivando oggi a dover compiere tagli ben più dolorosi ai servizi sociali, alle scuole, agli aiuti alle famiglie in difficoltà – conclude Fontana –. Non abbiamo più la possibilità finanziaria di porre rimedio alle manchevolezze di altri livelli istituzionali. Ci appelliamo al senso di responsabilità di Regione e Province affinché le risorse vengano reperite, perché i servizi alla persona devono essere prioritari rispetto ad altri capitoli di spesa”.
In allegato il documento dell'esecutivo di ANCI Lombardia
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