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Emergenza profughi - Intervento Fontana al tavolo regionale

23 Luglio 2014

“I Comuni non hanno mai smesso di occuparsi dei problemi dei profughi ma non possono condividere il modus operandi del Governo”

Attilio Fontana Presidente ANCI Lombardia è intervenuto alla riunione del tavolo regionale coordinato dalla prefettura di Milano per l’emergenza profughi 2014.
“Come ho già avuto modo di manifestare in una recente riunione a Roma dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci, dove è stato presentato l’accordo siglato con i diversi Ministeri competenti, le Regioni e Anci, ribadisco che sono sconcertato per la richiesta di “leale collaborazione” avanzata da parte del Governo ai Comuni. Una leale collaborazione che quando si tratta di studiare provvedimenti che non penalizzino i Comuni viene però costantemente tralasciata dal Governo che ormai da diversi anni interviene disponendo unilateralmente e costantemente pesantissimi tagli ai trasferimenti, riducendo pesantemente i margini di autonomia locale e trasformando di fatto i Comuni in utili gabellieri dello Stato. Il tutto ignorando o facendo finta di ignorare che i Sindaci da anni sono impossibilitati o faticano a rispondere ai bisogni primari dei propri cittadini”.
Nel merito del problema contingente Fontana ha ribadito che “i Comuni, fin dall’emergenza 2011, non hanno mai smesso di occuparsi anche dei problemi dei profughi perché quotidianamente, e a più livelli, sono sollecitati dalle relative e conseguenti emergenze che gli stessi creano sul territorio. Conseguentemente si sarebbero aspettati una programmazione, una strategia e soprattutto dei finanziamenti adeguati per gestire gli effetti periferici e le conseguenze prevedibili derivanti dalla scelta politica di attivare il progetto “Mare nostrum”. Questa emergenza non possono dire che sia stata originata da un evento calamitoso, imprevedibile e improvviso. Molte vite sono state purtroppo perse, si sono fatti fiumi di discorsi ma nessuno ha pensato, proposto e soprattutto attuato strategie concrete e sostenibili. È sconcertante che ogni giorno venga vissuto nella speranza che i flussi di profughi si riducano o cessino, o che i profughi attualmente presenti sui nostri territori si dirigano, nottetempo e più o meno ufficialmente, in altri Paesi Europei. E’ sconcertante, nonostante il lodevole impegno di molte associazioni di volontariato, assistere a persone accampate nei pressi delle stazioni e dei centri urbani con tutti i rischi sanitari conseguenti, sia per gli stessi che per i residenti. In questo caso non si tratta più di attivare una leale collaborazione ma si tratta di intervenire prontamente con decisioni governative e con strumenti e risorse economiche adeguate”.
Nell’accordo sottoscritto si evidenzia l’opportunità di attivazione del sistema SPRAR - Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati –.
Fontana ha sottolineato che “in Lombardia gli SPAR possono assorbire poco più di 900 rifugiati e attualmente sono già tutti occupati. Pertanto, viste le ultime assegnazioni alla nostra Regione -1800 circa-, appare chiaro che tale strumento, ritenuto adeguato per l’aspetto organizzativo, gestionale e umanitario, è completamente insufficiente a fronteggiare i numeri dell’emergenza. Per questo chiediamo che il Governo agisca tempestivamente o interrompendo i flussi in arrivo o imponendo all’Europa un intervento diretto che non sia solo intenzionale ma concreto e soprattutto economicamente sostenuto”. 
“Infine – ha concluso Fontana – i Comuni, pur subendo la situazione, sono comunque amministrati da persone per bene, rispettose delle Istituzioni e pertanto penso che continueranno, almeno fin che potranno, a fare il loro dovere. Non gli si chieda però di condividere questo modus operandi che mi sento, anche a loro nome, di contestare e criticare fortemente”.
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