"Prendiamo atto con soddisfazione che nel Ddl Delrio viene prevista, come richiesto dall'Anci, una certa semplificazione delle forme associative, nonche' il mantenimento della Convenzione come strumento complementare all'Unione e la previsione di termini piu' adeguati per l'obbligo delle gestioni associate. Salutiamo con favore, inoltre, la volonta' di ridare una dimensione dignitosa a Consigli e Giunte dei piccoli Comuni. Chiediamo pero' che adesso si persegua ancora la strada della semplificazione". Lo dice il coordinatore Anci dei piccoli Comuni, Mauro Guerra, nel corso di un'audizione da parte delle Commissione Affari costituzionali del Senato.
"Innanzitutto - dice Guerra - sarebbe opportuno allineare alle nuove scadenze sulle gestioni associate anche quella relativa alla creazione della centrale unica di committenza, attualmente prevista a gennaio".
Per una piu' efficace realizzazione del processo inoltre, sottolinea Guerra, "invitiamo a riconsiderare il tema del cosiddetto limite del 'terzo mandato': un sindaco di un piccolo Comune dovrebbe avere la possibilita', in questo momento e previo assenso da parte dei cittadini, di seguire il processo anche se il suo mandato e' in scadenza, evitando brusche interruzioni". Nella stessa ottica, dice infine Guerra, "dovrebbe essere ripensato l'intero regime di incompatibilita', ineleggibilita' e anche inconferibilita'".
Durante l'audizione è intervenuto anche Giorgio Orsoni, delegato alle Citta' metropolitane, che ha evidenziato come gli emendamenti presentati da ANCI cerchino di "Semplificare la fase transitoria di istituzione delle citta' metropolitane, nel periodo che andra' dal prossimo giugno al prossimo ottobre, quando con la cessazione delle Province iniziera' la effettiva gestione amministrativa delle citta' metropolitane, facendo subentrare subito il sindaco del Comune Capoluogo per avviare la gestione. Porre rimedio alle previsioni di una dilatazione delle citta' metropolitane, che con l'attuale testo potrebbero arrivare addirittura a 18".
Orsoni, in particolare, mette in guardia contro il rischio che "si comprendano, tra le citta' metropolitane, realta' che a nostro modo di vedere non hanno le caratteristiche adeguate, finendo per svuotare di senso questo nuovo soggetto istituzionale, e rischiando di creare enti simili alle Province, con l'ulteriore conseguenza di ritrovarci con Province di serie A e Province di serie B".
Infine Orsoni, ribadendo la necessita' di provvedere al piu' presto all'approvazione della riforma, pone l'accento sull'importanza di un provvedimento legislativo che dia "la possibilita' di costruire citta' metropolitane disegnate sulle peculiarità' dei singoli territori: infatti la norma attribuisce alla potesta' statutaria di ciascuna citta' metropolitana la possibilita' di organizzare il proprio modo di agire e le competenze da delegare. L'elasticita' in questa fase - conclude Orsoni - e' per noi fondamentale, sia nel senso di un reale processo autonomistico, sia nel senso di una gestione che tenga in debito conto le esigenze dei singoli territori e soprattutto dei Comuni dell'area che avranno benefici importanti dall'istituzione della Città metropolitana e dal ruolo di coordinamento del sindaco".
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