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Consumo di suolo - gli interventi di Anci Lombardia al convegno di Monza

7 Luglio 2014

Bernardi e Fontana: "assicurare l'autonomia comunale e promuovere il recupero dell'esistente"

Si è tenuto questa mattina a Monza il convengo promosso da Anci Lombardia per fare il punto sul dibattito in corso nel Consiglio regionale sui Disegni di legge sul consumo di suolo e sulla revisione della Legge 12/2005. Oltre cento i partecipanti all'evento: sindaci, amministratori, architetti ed ingegneri, operatori del mercato immobiliare e rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste e culturali.
Come ha sottolineato il Presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, la significativa partecipazione dimostrato che il tema del consumo di suolo suscita l'attenzione di tutti: "di chi ritiene che il nostro territorio non possa più subire attacchi e di chi è preoccupato dal fatto che si possa togliere alle autonomie locali e ai comuni la possibilità di programmare lo sviluppo dei suoi territori". Fontana ha considerato come l'Associazione dei Comuni ha "riportato tali osservazioni alla Regione Lombardia, rimarcando anche l'esigenza di considerare questo passaggio all'interno della revisione della legge 12". Affrontando il tema del contenimento del consumo di suolo Fontana ha evidenziato tre aspetti: la creazione di "una serie di benefici nei confronti di chi intende salvaguardare il territorio", l'introduzione "di serie valutazioni sulle misure di ampliamento del suolo urbanizzato già previste nei pgt esistenti", e la necessità di "favorire i piccoli interventi per il recupero dell'esistente che è un aspetto essenziale per prevenire il fenomeno".
Federica Bernardi, Presidente del Dipartimento Urbanistica e Lavori pubblici di Anci Lombardia, ha illustrato le puntualizzazioni riportate dall'Associazioni alle commissioni regionali in merito ai Pdl. I Comuni lombardi manifestano il "loro consenso sulla tematica, anche al fine di rispettare, entro il 2050, le direttive europee in materia". Per Bernardi il consenso è assicurato "anche perché viviamo in una regione che in questi anni ha consumato parecchio suolo". La referente di Anci Lombardia ha quindi rilevato come è stato "chiesto che questo provvedimento passasse per una revisione della legge 12", attraverso un processo che mantenga "un approccio pratico per capire quali effetti avrà la legge sull'operatività dei comuni, sui pgt appena approvati e sui cittadini". A livello amministrativo si dovrà tener presente come assicurare "l'autonomia decisionale dei comuni e come considerare questa legge in un contesto di area vasta vasta". Per Bernardi "un tema che ci sta a cuore è quello del recupero della città costruita, che è un lavoro impegnativo e spesso oneroso. Pertanto, per far si che la norma sul consumo di suolo non sia intesa come norma coercitiva ma condivisa, dobbiamo trovare norme che rendano il recupero dell'esistente meno burocratico, meno oneroso, più semplice. E con il recupero della città costruita non si intende solo il recupero di aree dismesse, ma anche di situazioni che spesso diventano possono portare al degrado, anche sociale".
Presente all'evento anche Giulio Gallera, vice presidente di Anci Lombardia, che ha sottolineato come "ci troviamo ad affrontare un tema che necessita coerenza tra i diversi attori in campo, pertanto dobbiamo capire come si sono orientate le attività dei comuni in questi anni" e costruire una legge che raccolga le varie istanze e che sia anche "coerente con le normative nazionali e regionali".
La mattinata di dibattito è stata quindi conclusa dall'intervento del sindaco di Mo Za e vice presidente di anci Lombardia, Roberto Scanagatti, che ha puntualizzato come di recente la Lombardia sia uscita "da una tornata elettorale amministrativa che ha visto circa un migliaio di comuni andare al voto e la stragrande maggioranza dei programmi presentati proponevano il tema del contenimento del consumo di suolo come uno degli obiettivi amministrativi, al fine capire come, di fronte ai mutamenti e alle nuove istanze, si potesse coniugare esigenza e bisogno. Se questo è vero il ruolo che dovranno sostenere i comuni è quello di essere interlocutori con la regione e gli altri soggetti interessati alla materia". Scanagatti ha infine concluso ricordando che, "considerata la recente legge Delrio e i cambiamenti istituzionali derivanti, si dovrà comprendere il ruolo del comune in un contesto di area vasta legato anche a questi temi".

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