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Comuni e Province: la verità sui tagli della Legge di stabilità

31 Ottobre 2014

Per Scanagatti: "il tema dei costi standard non è più eludibile ormai ma con la manovra 2015 si azzerano di fatto Province e Città metropolitane, anche i Comuni soffriranno e avranno un ruolo sempre più marginale nella ripresa economica che, a questo punto, sarà sempre più difficile"

E' di circa 1 miliardo e 500 milioni di euro il taglio presunto che la Legge di stabilità del Governo porterà a Province e Città metropolitane di tutta Italia. Solo in Lombardia ammonta a 340 milioni di euro.
Questi i dati presentati oggi durante la conferenza stampa congiunta Upl e Anci Lombardia.
Le slide illustrate hanno disegnato l'impatto della legge di stabilità 2015 sui bilanci di Province e Città metropolitane, che se nel 2014 hanno avuto una spesa per i servizi di 3,186 miliardi di euro, nel 2015 dopo il taglio di circa 1 miliardo e mezzo previsto dovranno garantire gli stessi servizi con 2 miliardi di euro, che scenderanno a 1 miliardo nel 2016. 
"Entro fine anno si andranno a definire le nuove funzioni delle Province - ha detto il presidente di Upi, Alessandro Pastacci - ma ad oggi le funzioni svolte sono le stesse, da qui la grande preoccupazione per gli stanziamenti dello Stato su cui chiediamo un confronto al Governo. Province e Città metropolitane devono garantire servizi base a 5.100 scuole e oltre 2 milioni e mezzo di studenti, oltre che al 70 per cento del sistema di strade nazionale".
Daniele Bosone, Presidente di Upl, ha quindi rivolto un appello al Governo "perchè riveda i conti legati alla Legge di stabilità che impediscono la realizzazione stessa della legge Delrio, lasciando Province e Città metropolitane senza la possibilità di dare servizi" e uno a Regione Lombardia "perchè si definiscano insieme le risorse e il sistema lombardo possa presentarsi unito al governo per discutere di questi temi".
Alla richiesta si è unito il presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, per il quale: "il tema dei costi standard non è più eludibile ormai ma con la manovra 2015 si azzerano di fatto Province e Città metropolitane, anche i Comuni soffriranno e avranno un ruolo sempre più marginale nella ripresa economica che, a questo punto, sarà sempre più difficile". 
Per il Presidente di Anci Lombardia è inoltre "necessario promuovere un'operazione verità, perché il vero impatto della legge non è di 1,2 miliardi, perchè devono essere aggiunte le manovre promosse negli anni precedenti, e considerare come, con le nuove norme per formazione dei bilanci, verranno ricalcolate molte voci già contabilizzate. Alla fine il peso complessivo della manovra sarà di circa 3 miliardi di euro per i Comuni".
Scanagatti ha poi concluso ricordando che il 6 novembre Milano ospiterà l'assemblea nazionale di Anci dove si discuterà anche di questi temi "avviando un tavolo di confronto tra enti locali".
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