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CIRCOLARI

Circolare 6/2012

18 Gennaio 2012

Liberalizzazione orari esercizi commerciali e pubblici esercizi (1 allegato)

Milano, 18 gennaio 2012

                                                                                  Prot. n. 61/12

                                                                                  Circolare 6/12

                                                                                  Ai Sindaci

                                                                       e.p.c.   Assessori al Commercio

                                                                                  Responsabili area commercio

                                                                                  Comandante Polizia Locale

                                                                                  Agli Organi di ANCI Lombardia

Oggetto: liberalizzazione orari esercizi commerciali.

 

Cara e caro Sindaco,

in allegato Vi trasmettiamo una lettera che ANCI Lombardia ha inviato a tutti i Parlamentari eletti per chiedere un intervento di modifica della manovra Monti che toglie ogni regola all’apertura dei negozi e degli esercizi pubblici. ANCI Lombardia sottoporrà inoltre al Consiglio delle Autonomie locali di sollecitare il ricorso alla Corte Costituzionale da parte della Regione Lombardia contro il provvedimento.

Abbiamo forti perplessità riguardo alla forma, al metodo e al merito del recente provvedimento che di fatto impone una deregolamentazione incontrollata degli orari dei negozi e dei pubblici esercizi. A nostro parere viene disconosciuta la competenza legislativa delle Regioni, l’autonomia dei Comuni e il potere, sino ad oggi assegnato al Sindaco, della definizione degli orari delle attività ricadenti sul territorio.

Come Comuni ci siamo dichiarati favorevoli ai processi di liberalizzazione e a una maggiore elasticità nella definizione degli orari di apertura di negozi e pubblici esercizi (già concretamente praticata in questi anni), ma riteniamo che questo provvedimento produrrà conseguenze negative, perché è basato su un modello generalizzato che non prende atto delle reali e diverse esigenze territoriali”.

Abbiamo rilevato due ordini di problemi: il primo riguarda i pubblici esercizi potenzialmente autorizzati ad estendere fino all’alba le loro attività, con l’ovvia conseguenza di gravi problemi di sicurezza e di quiete pubbliche, cui i Comuni non possono certo fare fronte viste le ristrettezze economiche. C’è poi il rischio che aperture “full time” da parte dei grandi centri commerciali penalizzino oltremodo i negozi di vicinato, la cui funzione spesso va ben oltre le finalità meramente commerciali sia nei centri storici e nelle periferie e nei piccoli comuni”.

 

Secondo ANCI Lombardia occorre:

  1. Definire che il commercio è materia concorrente, per cui lo Stato detta gli indirizzi generali a cui le Regioni si devono attenere nel legiferare in ordine alle peculiarità territoriali e alle esigenze evidenziate dalle Autonomie Locali, quali portatrici delle esigenze locali sia degli operatori sia dei clienti. Che senso avrebbe continuare l’esperienza dei Piani regolatori dei tempi e degli orari su cui molte amministrazioni comunali si sono misurate?

2.      Per quanto riguarda i pubblici esercizi, determinare che il Sindaco, così come previsto nella legislatura vigente, è l’autorità locale preposta a determinare gli orari di apertura e chiusura salvaguardando i diritti degli imprenditori e dei clienti, ma anche dei cittadini residenti.

Diverse Regioni stanno concretamente valutando l’opportunità di un ricorso presso la Corte Costituzionale. Ci auguriamo che anche la regione Lombardia prenda fermamente posizione in questo senso e che anche attraverso l’intervento dei parlamentari lombardi sia possibile recuperare questa situazione.

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