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Attentato Parigi - Fassino: ''Sbagliato mettere in discussione Schengen''

12 Gennaio 2015

“Occorre piuttosto aumentare la vigilanza e la repressione nei confronti di chi ricorre alla violenza e la predica. Dall'altra urge una politica di integrazione in cui ognuno riconosca l'altro”, ha aggiunto il primo cittadino di Torino


“Non credo che la risposta oggi sia mettere in causa Schengen. Gli autori del massacro di Charlie Hebdo e del supermercato ebraico vivevano in Francia da anni ed erano cittadini francesi. Non hanno attraversato nessuna frontiera. Si rischia di evocare un obiettivo sbagliato”. Così il presidente Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, a margine della cerimonia a Palazzo Civico di Torino in solidarietà al popolo francese, dopo gli attentati di Parigi, a cui hanno preso parte il console francese, Edith Ravaux, Ariel Di Porto, rabbino capo della Comunità ebraica di Torino, Brahim Baya, portavoce della Associazione Islamica delle Alpi, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.
“Occorre piuttosto aumentare la vigilanza e la repressione nei confronti di chi ricorre alla violenza e la predica. Dall'altra urge una politica di integrazione in cui ognuno riconosca l'altro”, ha aggiunto il primo cittadino di Torino.

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