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Assemblea Nazionale Anci - Città metropolitane e legge Delrio, Comuni e Governo a confronto

7 Novembre 2014

Nardella: "Mi auguro si possa presto aprire, nell’ambito del dibattito sulla legge di Stabilità, un confronto specifico sulle aree metropolitane"

“La difficile attuazione della legge Delrio evidenzia quello scarto evidenziato ieri dal presidente Fassino tra la dimensione progettuale e la concretezza dei problemi che si presentano”. Esistono “ancora delle criticità, soprattutto finanziarie, che vanno risolte per favorire l’avvio di questa riforma del sistema degli enti locali”. Ha avviato così Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, la sessione mattutina dei lavori assembleari, dedicata alle novità della legge Delrio che ha dato il via a Città metropolitane e nuove province e promosso l’associazionismo comunale. Per Orlando, per raggiungere l’obiettivo di uno snellimento dei livelli di governo, bisogna mettere subito mano alle criticità evidenziate in questi primi mesi di attuazione, “partendo dal tema centrale delle risorse. Al dibattito ha partecipato il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, per il quale "negli ultimi anni i Comuni hanno spesso espresso la necessità di rilanciare gli investimenti, così come da tempo i sindaci reclamano autonomia. Su queste due cose c’è totale sintonia con il governo”. Il sottosegretario ha anche auspicato “di portare in fondo un vero federalismo fiscale che potrebbe cambiare il modo di fare programmazione negli enti locali”. Prima di questo, però, “occorre mettere i sindaci nelle condizioni di fare bilanci di previsione nel periodo giusto e quindi approvare il consuntivo alla fine di ogni esercizio, non come accade, purtroppo, ora dove il previsionale viene approvato alla fine dell’esercizio. Questo è un sintomo di sofferenza da risolvere in fretta”. È quindi intervenuto Angelo Rughetti, già segretario generale Anci e oggi sottosegretario al ministero della Semplificazione. Rughetti, salutando i vertici anni con cui “ho lavorato per anni e a cui mi sento legato da amicizia”, ha detto che “dall’alleanza tra Comuni e governo può solo nascere qualcosa di buono per i cittadini” ma per fare ciò occorre “un profondo processo di semplificazione perché da anni siamo un Paese ridondante di organi istituzionali sui territori. Si pensi a cosa accaduto fino ad ora con le Province dove lo Stato si è ripetuto a se stesso per 107 volte, tutte uguali”. E per semplificare ed efficientare, la stella polare per Rughetti è la legge Delrio “che, se inattuata, rischia di produrre un danno grave”. Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane dell’Anci, si è augurati che “si possa presto aprire, nell’ambito del dibattito sulla legge di Stabilità, un confronto specifico sulle aree metropolitane, per dare forza e concretezza alla specificità istituzionale delle Città Metropolitane che possono dare un contributo concreto all’uscita dalla crisi di tutto il Paese”. Il sindaco fiorentino ha ricordato come le città metropolitane “sono la lepre dell’Italia, dove si concentra il 40 per cento della ricchezza nazionale e dove vive il 38 per cento degli italiani”. Per Nardella, le Città Metropolitane sono soprattutto una sfida: “la prima vera sfida di riassetto istituzionale dal 1999 e, soprattutto, il primo banco di prova di un nuovo esercizio dell’autonomia”. In questo quadro è cruciale il ruolo dei nuovi consigli metropolitani, chiamati a scrivere le regole degli statuti metropolitani: “E’ il momento di lasciare da parte le formule chimiche di diritto costituzionale, mettendo in campo una visione strategica e la passione per sperimentare nuovi modelli di gestione”, ha sottolineato Nardella.
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