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Assemblea ANCI Lombardia

Assemblea Anci Lombardia - Scanagatti: ''di fronte a questa situazione la misura è colma''

27 Marzo 2015

La relazione del Presidente di Anci Lombardia alla Assemblea di Milano. 300 Comuni rischiano di non chiudere il bilancio in pareggio

  • Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia

  • Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia

  • Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia

  • Roberto Scanagatti, Presidente di ANCI Lombardia

E’ iniziato con un saluto ai “sindaci del mantovano colpiti gravemente dal sisma del 2012, che oggi sono presenti all’assemblea dell’associazione di cui fanno parte” l’intervento del Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, all’Assemblea regionale dell’Associazione, poiché “a quasi tre anni dall’evento la ricostruzione in diversi comuni di quel territorio è ancora incompiuta a causa delle poche risorse a suo tempo destinate alla Lombardia”. Il Sindaco di Monza è quindi entrato nel merito dei temi dell’incontro, evidenziando come la “situazione è ormai diventata insopportabile” visto che “in questi mesi ci troviamo di fronte al baratro dell’incertezza normativa e istituzionale dovuta a riforme iniziate e ancora non completate e dell’ennesima e insostenibile stretta finanziaria sui nostri bilanci”. Per Scanagatti allarmante è “la partita delle risorse necessarie per coprire il passaggio dall’IMU alla Tasi. Si tratta di 625 milioni di euro che spettano a 1800 Comuni in tutta Italia e che in Lombardia ammontano a 135 milioni di euro per 301 Comuni, senza i quali diventa impossibile predisporre”. Elencando i vari fronti aperti, il Presidente di Anci Lombardia ha dichiarato che “è diventato impossibile ascoltare le richieste dei nostri cittadini e dare loro delle risposte concrete e risolutorie. La complessità del quadro nel quale ci muoviamo e la fragilità del tessuto sociale sono due fattori che rischiano di innescare un cortocircuito in grado di minare la coesione sociale e la tenuta del nostro Paese che, nella sua storia fatta anche di molte e difficili prove, non ha mai perso la capacità di essere unito”. “Di fronte a questa situazione la misura è colma” ha esclamato Scanagatti, per il quale i comuni vengono “accusati di essere i primi responsabili della stretta fiscale su cittadini e imprese, quando spesso siamo costretti a comportarci da gabellieri per conto dello Stato che, attraverso i Comuni, riscuote tasse che non entreranno mai nelle nostre casse, come nel caso dell’IMU sui fabbricati di tipo D, ad esempio i capannoni industriali”. Ecco quindi che “i Comuni lombardi non stanno a guardare, non accettano di essere soggetti passivi della azione riformatrice che invece di risolvere i problemi li aggrava. Le nostre proposte sono chiare e semplici: chiediamo che ai Comuni si diano certezze di risorse lasciando loro l’intero gettito delle tasse immobiliari locali senza scambio con la partecipazione all’IRPEF, che si definisca il loro obiettivo finanziario e sia lasciato loro la responsabilità di decidere come raggiungerlo eliminando tutte le norme che in questi anni entrano nel particolare. Riteniamo inoltre che non sia più possibile che esistano Comuni con un saldo negativo del Fondo di solidarietà, per cui versano allo Stato una somma maggiore rispetto al gettito della loro tassazione immobiliare. Questo non è più accettabile e pertanto proponiamo che un Comune non possa contribuire al Fondo di solidarietà in misura maggiore del 50% del suo gettito”. Sui piccoli Comuni il Presidente di Anci Lombardia ha dichiarato che “sono i Sindaci dei comuni più piccoli quelli in maggior difficoltà. Da loro arriva una pressante richiesta di aiuto, soprattutto su come proseguire nell’attività quotidiana con le sempre minori risorse disponibili e come far fronte alle norme che li bloccano”. Dopo aver ripercorso i rapporti e i progetti aperti con la Regione Lombardia, e sulle prospettive di Expo, Scanagatti ha concluso ricordando che “è necessario investire sull’autonomia e sulla responsabilità dei Comuni e sulle capacità che i Sindaci dimostrano quotidianamente, essendo un punto di riferimento insostituibile per i cittadini” e, infine, ha sottolineato la necessità di “dare forza alla nostra Associazione, perché solo attraverso un’Anci più forte e autonoma i Comuni potranno essere ascoltati e avere risposte certe ai problemi che avanzano”.

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