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Assemblea ANCI Lombardia

Assemblea Anci Lombardia - Gli interventi dei Sindaci

27 Marzo 2015

Numerosi gli interventi dei Sindaci e degli Amministratori locali presenti questa mattina a Palazzo Reale a Milano

Di seguito riportiamo gli interventi degli Amministratori locali intervenuti all’Assemblea di Anci Lombardia

Eugenio Comincini – Vice Sindaco Città Metropolitana di Milano, sindaco di Cernusco sul Naviglio
Dai comuni si percepiscono molte attese e molte richieste in merito a Città metropolitana ma i problemi per la sua attuazione sono moltissimi e gravi, innanzitutto quelli finanziari. Se la situazione dovesse rimanere come quella attuale, la Città metropolitana di Milano prevede un buco di 114 milioni di euro a cui si potrebbero aggiungere altri 12 milioni di euro di disavanzo dovuti alla sanzione per lo sforamento del patto di stabilità dello scorso anno. Siamo di fronte a un evidente problema di tenuta dei conti che potrebbe portare a un evidente collasso finanziario. Il governo non potrà non tener conto delle proposte che Anci ha presentato e, se non dovessero esserci risposte, dovremo capire quali scelte operare e quali azioni intraprendere.

Daniele Bosone – Presidente UPL
Siamo come Dante in una selva oscura, senza dritta via, che vede il default delle province lombarde sempre più vicino ed è pertanto necessario trovare delle misure di compensazione. Il problema maggiore riguarda le funzioni delle province: la Regione le deve riassumere, perché se le vuole assegnare alla province le deve assegnare con il necessario budget.

 

Laura Alghisi - Sindaca di Verolavecchia
La situazione è molto difficile, per un' amministrazione come la nostra. Il non riuscire a chiudere i bilanci rischia di costringerci ad azzerare tutte le spese, ma così si svuota di senso il nostro ruolo di amministratori. E devo dire che siamo arrivati anche a un livello di insofferenza verso l'associazione che dovrebbe rappresentarci e tutelarci, sempre più preoccupante: molti comuni come quello che dirigo, che ha circa 4 mila abitanti, ma in generale una ventina di realtà sotto i 10 mila residenti si sentono abbandonate. Non ci sono state, sino ad ora, prese di posizione forti verso il Governo, con la conseguenza che i cittadini, a cui non vengono spiegate le reali difficoltà in cui versa l'amministrazione, se la prendono con il Comune. E il malcontento cresce, a tutti i livelli.

Claudio Terzi – Sindaco di Gonzaga (MN)
Vengo a portare un problema tra i problemi: quello dei comuni terremotati. Le risorse per le ricostruzioni dei privati, previsti dal dl 95 che le aveva divise su tre regioni, si sono dimostrate ampiamente insufficienti rispetto alle domande presentate, come da norma, entro il 31 dicembre scorso. Per questo, la soluzione individuata dalla regione, è stata quella di accettare le domande presentate entro il 22 dicembre. Ora passeremo ad azioni di protesta e di richiesta e per questo chiediamo l’aiuto di Anci, che sempre ci è stata vicina, anche perché non è possibile che i comuni di due regioni diverse ma coinvolte nel medesimo dramma, abbiano trattamenti diversi.

Paolo de Cecchi – Sindaco di Cassina Rizzardi (CO)
Il Governo e la Regione continuano a emanare nuove norme creando solo confusione sia interpretativa che applicativa. Il nostro personale non sa più che misure prendere e continuiamo a rispondere a questionari ormai demenziali. Chiediamo all’Anci di intervenire e di aiutarci a semplificare questa giungla nella quale non c'è più spazio per nuovi provvedimenti.

Francesca Balzani – Assessore al Bilancio di Milano
Un bilancio che stiamo per approvare è la fotografia dell’enorme evoluzione che dal punto di vista sociologico e linguistico ha subito la finanza locale. Continuiamo a parlare dei tagli ai trasferimenti, ma questo concetto rimanda a un immaginifico flusso di risorse che non esiste più perché ormai si parla di Comuni che versano allo stato le loro risorse. Una situazione che necessità di un cambiamento anche perché i cittadini ci chiedono di avere dei servizi dietro questi versamenti.

Simone Uggetti – Sindaco di Lodi
Se lo schema elaborato da Anci in merito alla finanza locale venisse accettato dal Governo si profilerebbe situazione difficile ma con spiragli migliorativi, altrimenti, se così non fosse, Anci dovrebbe cambiare atteggiamento e passare dalla collaborazione al conflitto. I Sindaci in questi anni hanno rivisto le loro spese, dalle pulizie ai trasporti. I ministeri hanno fatto altrettanto? Noi ci assumiamo molte responsabilità e non vediamo altrettanto nei ministeri.

Attilio Fontana – Sindaco di Varese
I ministeri, secondo quanto riporta la stampa, hanno subito molti tagli ai loro bilanci, ma poi mi sembra abbiano sempre ritrovato le loro risorse, perché altrimenti non capirei come, nonostante i tagli agli enti locali, la spesa pubblica è aumentata. Secondo me siamo di fronte al disegno che vuole l’abolizione degli enti locali. Ma se non possiamo andare avanti cosa possiamo fare? Non si può collaborare con chi non vuole collaborare.

Massimo Olivares – Sindaco di Marcallo con Casone (MI)
Per il secondo anno il mio bilancio si chiude in negativo: il mio è un comune di 6000 abitanti che dovrà versare allo Stato 86 mila euro in più delle sue entrate e in cambio non avrò nulla. Nei primi anni della mia amministrazione il mio comune ha perso oltre un milione di euro di risorse e ora del milione e mezzo di euro che i miei cittadini pagano per l'Imu, oltre un milione viene versato allo stato. Per me è stato incredibile dover raddoppiare la tariffa Tasi per poter versare i soldi allo stato.

Renato Ghezzi – Sindaco di Viganò (LC)
Per uscire dalla selva oscura si devono ascoltare i comuni, che sono l'unico ente di prossimità per i cittadini. Il mio comune ha 5 dipendenti e ha un milione di euro di risorse bloccate per colpa del patto. Noi sindaci, gratuitamente, siamo in grado di realizzare i servizi associati con praticità e generando risparmi veri, senza costi aggiuntivi.

 

Massimo Depaoli – Sindaco di Pavia
Proviamo a cogliere elementi su cui far leva, perchè il problema chiave è la coerenza tra competenze e risorse. Molti sono i temi aperti: le gare consip, che spesso sono attaccate da ricorsi, il riordino delle partecipate, il problema delle spese correnti e in conto capitale. Dobbiamo far capire che i comuni non vogliono fare opere faraoniche ma vogliono mantenere il quotidiano.

Gianluca Galimberti – Sindaco di Cremona
Serve una logica di programmazione, perché non è più possibile procedere per dodicesimi in attesa di approvare i bilanci sempre più in ritardo. Dobbiamo inoltre pensare anche alla cultura, perché è l’unico modo per valorizzare il nostro territorio. È inoltre necessario aprirci a una logica migliorativa, partendo da una vera informatizzazione e dal quadro remunerativo dei dirigenti. Non dobbiamo infine dimenticare che oltre la Città metropolitana esiste il resto della Lombardia ed è necessario pensare a politiche di collegamento che siano pensate, perché non si può agire in modo isolato.

Lorenzo Gaiani – Sindaco di Cusano Milanino (MI)
Il problema serio è costituito dalla frammentarietà delle norme che ci governano e che ci inseguono in maniera del tutto casuale o che rispondono a esigenze del momento. Spero che se si arrivasse ad approvare la riforma costituzionale si arrivi anche alla definizione di un nuovo testo unico per gli enti locali. È necessario definire un quadro supportato da un pensiero che ordini tutti questi elementi.

Pietro Scudellari – sindaco di Linarolo (PV)
I Sindaci del basso pavese sono preoccupati. Il problema della chiusura degli uffici postali è indice di questo malessere, perché chiuderli significa chiudere ulteriori servizi nei piccoli Comuni. Per un piccolo comune le gare consip diventano ingestibili: da noi ne abbiamo fatte due per la consegna della frutta e della verdura nella scuola e sono andate deserte. Dove vado ora a comprare il cibo? Infine un grandissimo problema è quello relativo all’assistenza sociale, che giustamente i cittadini chiedono, ma in merito alla quale non abbiamo le risorse per soddisfare le richieste che raccogliamo.

Giorgio Gori – Sindaco di Bergamo
L’azione che vede come vittime i comuni non è un’azione isolata ma è accompagnata da azioni che vogliono indebolire anche altri soggetti, come le camere di commercio e le banche locali. Di fronte a questo scenario è evidente come molte delle azioni di sviluppo territoriale intraprese negli anni passati ora sarebbero irrealizzabili. Partita Anci - Governo ha delle luci e delle ombre, perché a volte i comuni virtuosi risultano penalizzati. La Lombardia ha alcune specificità che il governo non ha tenuto conto nella riforma delle province e qui da noi non è immaginabile che spariscano le province e che non rimanga un altro ente tra la regione e i comuni. La soluzione può essere la divisione del territorio in zone omogenee.

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