Pubblichiamo l'articolo comparso sul ilVenerdì de laRepubblica lo scorso 20 febbraio.
LAUREA, MASTER ALL'ESTERO, E POI A CASA: AUMENTANO GLI AMMINISTRATORI SOTTO I 35 ANNI. MA NEI COMUNI GRANDI PER LORO NON C'È ANCORA SPAZIO
Giovani sindaci qualificati ma che non vivono di politica crescono. Con moderazione, perché l'Italia della politica è ancora un Paese per vecchi. Ma crescono. Gli under 35 erano 277 a giugno 2012, il 4,3 per cento del quasi 8.000 primi cittadini d'Italia. Oggi l'Anci (che il 20 e 21 febbraio tiene a Milano la VI assemblea nazionale di Anci Giovani), ne conta 519, pari al 6,66 per cento. I più sono al Nord, ma è soprattutto nei piccoli Comuni che si affermano. Perfino con diversi «cervelli in fuga», andati all'estero o in altre regioni per studio o lavoro, tornati a casa, conquistati dalla politica e diventati amministratori.
Come Roberto Nassi, oggi 37enne, ingegnere civile, studio professionale e consulente di Expo, esperienze in Danimarca e negli Usa, rientrato «per valorizzare la nostra cultura e la nostra italianità, che all'estero, checché se ne dica, è vista con ammirazione». Nassi è sindaco dal 2012 di Torrevecchia Pia, Comune pavese di 3.550 anime, eletto con una lista civica che ha sbaragliato quelle tradizionali di centrosinistra e centrodestra. «Fare il sindaco non è semplice» dice «coniugare impegno politico e libera professione nemmeno, ma si può fare. Bisogna avere coraggio per amministrare con onestà, perché in Italia le regole si piegano con facilità e la corruzione è ovunque. Io sono molto ligio alle regole. Il mio background e la scuola di formazione dell'Anci mi aiutano a far prevalere sempre l'interesse pubblico. La voglia di cambiare è il valore aggiunto che noi giovani portiamo».
Nei Comuni più grandi continuano però a vincere i politici consumati: l'unico capoluogo che vede un primo cittadino trentenne (Giuseppe Falcomatà) è Reggio Calabria. «Nei piccoli Comuni per noi emergere è più facile, se vai più su invece la strada è chiusa dalla vecchia politica e l'accesso per chi non è dentro i partiti è difficile», sostiene Leonardo Adami, neolaureato in Economia e commercio, esperienza nei collettivi studenteschi, primo cittadino di Alonte, centro vicentino di 1.663 anime, con i suoi 22 anni il sindaco più giovane d'Italia.
Crescono anche le donne che indossano la fascia tricolore: sono 1.067 e 85 (l'8,13 per cento) hanno meno di 35 anni. Come Benedetta Brighenti, 32 anni, ingegnere edile e architetto, partita Iva «di quelle super sfruttate di oggi», un passato negli scout, chiamata sei anni fa a fare l'assessore esterno e conquistata dal «fuoco della politica», dal 2012 vice sindaco del Pd a Castelnuovo Rangone, Comune modenese di 15 mila abitanti, un sogno nel cassetto: «Sposarmi, fare figli e diventare la prima giovane mamma sindaco della regione». Sacrifici? «Lavoro 16 ore al giorno ma ne vale la pena. C'è una grande ricchezza nell'esperienza di governo».