Definire parametri e criteri per la valutazione della virtuosità degli enti locali e presentare al Ministero delle Finanze proposte concrete per la modulazione della manovra economica, per la definizione dei fabbisogni e dei costi standard contenuta nel decreto sul Federalismo fiscale e per la modifica del patto di stabilità.
Con questi obiettivi si è riunito a Milano lo scorso martedì un team di lavoro composto da Anci Lombardia e da Ifel (Istituto per la finanza ed economia locale).
“E’ stato un incontro proficuo – sottolinea il Presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana –. Siamo decisi ad andare fino in fondo per difendere gli interessi dei sindaci lombardi e di tutti quei Comuni che fino ad oggi sono stati virtuosi e hanno assicurato servizi e investimenti ai cittadini”.
“L’azione congiunta di tagli ai trasferimenti e patto di stabilità apre un dramma per gli amministratori locali – prosegue Fontana - e ci mette di fronte alla scelta se tagliare dei servizi o se non rispettare la legge. Non siamo abituati a infrangere le leggi, ma non vogliamo essere sempre noi quelli più penalizzati: di fronte ai tagli si cominci a indagare, anche all’interno del comparto comunale, su chi ha bene amministrato e chi invece no, e questi tagli ricadano maggiormente su quelle amministrazioni che ancora possono dimagrire senza tagliare la carne viva”.
L’incontro, ha posto le basi per l’elaborazione di alcuni parametri sui quali modellare la ripartizione dei tagli. Ecco i principali spunti emersi:
1) Esclusione della quota di rimborso Ici dal monte trasferimenti sui cui effettuare i tagli (1,5 mld nel 2010 per tutto il comparto, 2,5 miliardi a partire dal 2011)
2) Verifica approfondita (non solo su dati bilancio) della capacità di riscossione di tasse e tariffe per valutare il grado di autonomia finanziaria e renderlo un parametro di virtuosità
3) Presa in esame della spesa corrente come parametro per ripartire gli obiettivi del patto di stabilità – considerazione dello stock di debito per bilanciare la spesa corrente in caso di esternalizzazione di servizi.
“Ifel si impegnerà a tradurre questi spunti in proposte concrete, verificandone l’impatto sui bilanci dei Comuni, e a presentarle al Ministero dell’Economia – spiega Fontana -. Anche Anci Lombardia porterà avanti questi spunti e farà di tutto affinché il Ministro Tremonti, che ci aveva dato la sua disponibilità ad ascoltare proposte migliorative sul fronte della virtuosità, accolga le nostre richieste”.
Lo scopo è arrivare alla definizione di obiettivi quantitativi e qualitativi anche per quanto riguarda la ripartizione del fondo di compensazione prevista dal Federalismo fiscale. Questo, come hanno spiegato i tecnici di Ifel, si fonda su tre pilastri fondamentali:
· La capacità dei comuni di riscuotere le tasse dal territorio.
· La definizione di “costi standard” per i servizi offerti. Anci Lombardia chiede che i parametri per la definizione dei costi standard non siano solo economici, ma tengano conto anche della qualità del servizio erogato
· La possibilità per Comuni di offrire servizi di qualità superiore, finanziandoli autonomamente
Se per il primo anno il gettito della cosiddetta IMU – Imposta municipale unica confluirà per intero in un fondo compensativo che la ridistribuirà sul territorio nazionale (anche per valutare l’effettivo gettito dell’imposta, finora quantificato, solo teoricamente, in 15 miliardi di euro), col passare del tempo dovrà essere sempre maggiore la quota di imposta che i Comuni dovranno riuscire a mantenere sul territorio.
“Comuni con basso gettito e alta percentuale di evasione fiscale – chiosa Fontana – dovranno imparare a riscuotere le tasse dal territorio. Il federalismo deve cambiare il sistema italiano come eravamo abituati a concepirlo: significherà dare più responsabilità agli amministratori locali, ma anche più autonomia”.
Un’ultima osservazione il Presidente di Anci Lombardia l’ha riservata alle Regioni a statuto speciale, cui anche nell’elaborazione dei costi standard è stato concesso uno status privilegiato: “Nel momento in cui agli enti locali vengono chiesti sacrifici mostruosi in nome della salvezza finanziaria nazionale, non possono più esistere in Italia figli e figliastri: alle regioni a statuto speciale sono concesse risorse immense per spese elevate e in molti casi superflue. Non è pensabile che ad alcuni cittadini vengano tagliati servizi indispensabili come il trasporto pubblico e il doposcuola, mentre altri ricevono vagonate di sussidi. Questo stato di privilegio è assurdo e profondamente ingiusto. Chiederemo al Governo di dare un segnale forte di giustizia sociale, cominciando ad abbattere questa inaccettabile forma di parassitismo”.