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Atti intimidatori in Lombardia: I dati e le testimonianze degli amministratori locali

5 Marzo 2024

Sessantanove casi nel 2023, PNRR principale obiettivo delle organizzazioni malavitose

TEMI: LEGALITÀ

Nel 2023, in Lombardia, sono stati segnalati 69 casi di atti intimidatori ai danni degli amministratori locali, atti che riguardano diffamazioni e minacce. Principali destinatari sono i Sindaci, poi gli assessori e i consiglieri, oltre a tre casi di intimidazioni ai danni di Consiglieri regionali. Le attività diffamatorie avvengono attraverso scritte, striscioni o attraverso i social. Le azioni minatorie riguardano anche lettere o casi di violenza o danneggiamenti ad auto o persone. Sono questi alcuni dati statistici passati in rassegna dal Gen. B. Luigi Grasso, Capo di Stato Maggiore del Comando Legione Carabinieri “Lombardia”, intervenuto in occasione della Giornata formativa dedicata alla sensibilizzazione a sostegno degli amministratori locali sul tema degli atti intimidatori, sottolineando l’importanza della tempestività dell’informazione alle forze dell’ordine. “Si tratta di episodi che non risultato direttamente imputabili ad attività criminali – ha spiegato il Gen. Grasso - ma va tenuta ugualmente la massima attenzione su questi fenomeni al fine di recepire i segnali di minacce. I dati dei primi mesi 2024 sono in linea con quelli del 2023. Fondamentale è la collaborazione tra le forze dell’ordine e gli amministratori e la capillarità dell’Arma dei Carabinieri, in questo contesto, è importante per il supporto agli amministratori”.

Antonio Sebastiano Purcaro, Segretario Generale di Città Metropolitana di Milano ha fatto il punto sulla Consulta metropolitana dei Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza e sul Piano triennale della prevenzione della corruzione. “Una Consulta – ha spiegato - che intende fare rete e squadra perché nessuno si senta solo. In questo momento, stiamo gestendo risorse straordinarie, per tale ragione sono necessarie misure che non si prestino a condizioni esterne. Oggi le attività della Consulta sono presiedute all’interno dei Comuni dai Segretari comunali; la Consulta stessa nasce inoltre con la collaborazione della Prefettura a significare l’attenzione al tema. La mission di Città Metropolitana è quella di coordinare i Comuni andando oltre i loro confini territoriali, anche sul tema della prevenzione della corruzione. Questa collaborazione nell’attività amministrativa e con le forze dell’ordine ci aiuterà a combattere in maniera più efficace il fenomeno delle intimidazioni”.

Ha portato la sua testimonianza Severino Serafini, Sindaco del Comune di Massalengo, vittima di atti intimidatori: “Nei primi anni del 2000, da giovane consigliere - racconta - mi trovo a denunciare una serie di abusi edilizi compiuti da una famiglia lodigiana. Dopo alcuni giorni, trovo l’auto devastata e denuncio i fatti”. A seguito di queste vicende, nel 2015 e 2016, Serafini è stato oggetto di sorveglianza attiva. “Nel 2018 – prosegue - divento Sindaco di Massalengo e oggetto ancora di una serie atti intimidatori. Nel 2021, avvisato da cittadini, scoprimmo sul territorio comunale l’abbandono di un’auto senza assicurazione intestata a quella stessa famiglia. Decisi di prendere i social e denunciare l’ennesimo atto irrispettoso delle norme, ma venni aggredito da un esponente della famiglia. Il processo si è concluso con la condanna in primo grado e il mio aggressore successivamente è venuto a mancare. Credo di aver svolto il mio ruolo di amministratore come la maggior parte degli amministratori, e credo sia doveroso proseguire su questa strada. Ringrazio le forze dell’ordine per l’ascolto e la protezione. C’è purtroppo ancora molta omertà, ma la nostra esperienza sia di esempio per le nuove generazioni”.

Il tema delle problematicità legate al mondo del web sono state trattate dal Vice Questore di Milano Lisa Di Berardino, che, approfondendo in particolare la questione delle fake news, ha spronato a porre attenzione ad alcuni elementi, tra i quali la necessità di fornire una corretta informazione in merito alle iniziative dell’Amministrazione, l’operare un costante monitoraggio degli strumenti informativi, il non condividere informazioni senza verificarle e, in caso fosse diffuso un contenuto falso, fornire subito la versione corretta dei fatti.

L’incontro è continuato con la testimonianza di Giacomo Giovanni Ghilardi che, in qualità di Sindaco di Cinisello Balsamo, è stato recentemente vittima di episodi intimidatori, poiché “l’azione che avevamo intrapreso in città per contrastare l’illegalità presente in un quartiere ha acceso gli animi e, dopo alcuni tempi, sono comparse prima dei messaggi intimidatori sul web e poi si sono innescati dei concreti episodi minacciosi.” Ghilardi ha considerato come questa situazione sia “stata un’esperienza di cui ho fatto tesoro per capire come approcciare queste situazioni, poiché quando si affronta la priva volta un evento simile non si sa come fare e la presenza delle forze dell’ordine è stata fondamentale.” Il Sindaco di Cinisello Balsamo ha concluso evidenziando che “le intimidazioni non hanno fermato l’azione e ancora oggi continuiamo a portare avanti iniziative che coinvolgono cittadini e scuole sul tema della legalità”.

Il Magg. Domenico Ruocco, Comandante della Sezione Misure di Prevenzione del G.I.C.O., Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha parlato delle finalità dell’atto intimidatorio e delle possibili criticità nelle procedure relative agli appalti pubblici e ha indicato nel PNRR il principale obiettivo delle organizzazioni malavitose. “L’elemento che contraddistingue e accomuna tutti gli atti intimidatori è il profitto illecito con la ratio di voler piegare la corretta attività amministrativa. L’esperienza investigativa ci dice che il settore degli appalti è quello maggiormente colpito, nelle cui fasi la malavita cerca di intervenire con forme di intimidazione. Ad oggi la più importante fonte di rischio di frode riguarda il PNRR la cui fase attuativa avviene tramite bandi per l’esecuzione di opere pubbliche e servizi. Abbiamo acquisito un approccio multidisciplinare per la lotta a questo fenomeno attraverso una serie di protocolli siglati con molti Comuni e la Città Metropolitana. È importante operare virtuosamente e con trasparenza in ogni singola fase dell’attuazione del PNRR per prevenire l’insorgenza dell’atto intimidatorio”.

Anche Elena Carraro, sindaco di Lonato Pozzolo dal 2023, ha raccontato la sua storia di amministratore vittima di intimidazioni e ha sottolineato l’importanza della denuncia: “Il mio Comune – ha spiegato – è un territorio molto complesso, dove la presenza della ‘ndrangheta è fortissima. Ho iniziato a subire atti intimidatori già a partire dalla campagna elettorale, attraverso i social con la creazione di una pagina specifica che ha visto una serie di intimidazioni ai miei danni. Da lì ho denunciato. Sono seguite minacce anche ai danni di un assessore, che purtroppo non è stato eletto. Ancora oggi, continuo a ricevere intimidazioni da questo profilo social perché troppo vicina alle forze dell’ordine, una scelta che ho fatto per dare un segnalo preciso e importante. La settimana prossima verrà posizionata una pietra d’inciampo ma sono stata inviata a non partecipare perché persona non gradita. Non è semplice quello che sto subendo, ma l’importante è denunciare perché le forze dell’ordine sono al nostro fianco, perché non bisogna piegarsi alle intimidazioni e per dimostrare che si può anche andare avanti”.

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